Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/176

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vicino con sua madre. S’intertennero sino a mezzo giorno su vari argomenti di pietà; ed allora la vecchia, chiesta acqua, fece le sue abluzioni e recitò preghiere d’estrema lunghezza, dando così alle due donne la più alta idea della pietà e della virtù sua. Compiti quegli atti religiosi, fu servita una merenda alla quale essa rifiutò di prender parte, dicendo che per quel giorno osservava il digiuno, risposta che aumentò il rispetto e l’ammirazione delle donne, sicchè la scongiurarono a restare sino al tramonto, ora nella quale avrebbe potuto rompere il digiuno in compagnia; la vecchia acconsentì. Al tramonto, pregò di nuovo, mangiò alquanto, e finì collo schiccherare una lunga filastrocca di pie esortazioni. Vie più edificate, madre e figliuola l’indussero a passare colà la notte. La mattina alzatasi di buon’ora, fece le solite abluzioni, pregò a lungo, e data alle ospiti la benedizione in termini scientifici ch’esse non seppero intendere, allorchè si alzò per andarsene, quelle dame la sorressero con rispettosa premura, e l’invitarono con grandi istanze a rimanere. Ma se ne scusò ella, e partì promettendo di far loro in breve, coll’aiuto di Dio, una seconda visita.

«Il terzo giorno, la vecchia tornò in casa del mercante, e fu accolta con somma gioia dalle due donne, le quali, baciandole piedi e mani, si rallegrarono di sì avventuroso ritorno. Comportossi essa così santamente come la prima volta, e penetrò le due ospiti di nuova venerazione. Moltiplicaronsi le sue visite, e sempre ricevette dalla famiglia del mercante la più affettuosa accoglienza. Un giorno disse alla madre entrando: — Oggi ho maritata l’unica mia figlia; stasera se ne celebrano le nozze, ed io vi prego di affidarmi la cara vostra figliuola affinchè assista alla cerimonia ed approfittar possa del benefizio delle mie preghiere.» Esitò la donna, ma vinta dalle