Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/194

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Il mostro sta per venire secondo il solito, ed è appunto il lagrimevol caso della principessa che ci immerge tutti in tanta costernazione. —

«A simile notizia, il giovane si fece condurre nel sito in cui doveva apparire il mostro, risolutissimo di vincerlo o morire. Appena giunse, avvicinossi la principessa coperta di ricche vesti, ma colla testa china ed occhi lagrimosi. Le fece egli un profondo inchino, ch’ella gli restituì, dicendo: — Fuggite, giovane imprudente, fuggite da questi luoghi; tra poco comparirà il mostro, al cui furore mi abbandona l’infelice mio destino; io sola ne debbo esser vittima. — Principessa,» egli rispose, «so qual sorte v’è riserbata, e son deciso a dividerla con voi, se non giungo a sottrarvene. —

«Terminava appena quelle parole, quando, sollevatosi un gran nembo di polve, ne uscì di mezzo il mostro furioso, mandando urli spaventevoli, e battendo i giganteschi fianchi coi triplici giri dell’enorme sua coda. La principessa, colta da terrore, mise un acutissimo strido, e cadde priva di sensi; ma il principe, sguainata la scimitarra, corse alla volta del mostro, il quale, nella sua ira, gettando fiamme dall’ampie nari, slanciossi sull’avversarlo. Il gagliardo giovane, con inconcepibile agilità, si sottrasse a’ suoi assalti, girò rapidamente intorno all’animale, e spiato il momento propizio, precipitandosegli addosso, lo colse sulla fronte con tale un fendente che gli spaccò la testa. La mostruosa belva cadde allora al suolo, spirando in mezzo ad orrendi ruggiti.

«La principessa, tornata in sè durante la terribile scena, e vedendo abbattuto il mostro, corse dal liberatore, e strappandosi il velo, ne asciugò il sudore che, misto alla polve, gli copriva il volto, prodigandogli nello stesso tempo tutti i ringraziamenti che la riconoscenza può suggerire. — Tornate agli afflitti