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16 operette morali


Giove, e scendere dal cielo; donde egli mai per l’avanti non si era tolto; non sofferendo il concilio degl’immortali, per averlo indicibilmente caro, che egli si partisse, anco per piccolo tempo, dal loro commercio. Se bene di tratto in tratto molti antichi uomini, ingannati da trasformazioni e da diverse frodi del fantasma chiamato collo stesso nome, si pensarono avere non dubbi segni della presenza di questo massimo iddio. Ma esso non prima si volse a visitare i mortali, che eglino fossero sottoposti all’imperio della Veritá. Dopo il qual tempo, non suole anco scendere se non di rado, e poco si ferma; cosí per la generale indegnitá della gente umana, come che gli dèi sopportano molestissimamente la sua lontananza. Quando viene in sulla terra, sceglie i cuori piú teneri e piú gentili delle persone piú generose e magnanime; e quivi siede per breve spazio; diffondendovi sì pellegrina e mirabile soavitá, ed empiendoli di affetti sì nobili, e di tanta virtú e fortezza, che eglino allora provano, cosa al tutto nuova nel genere umano, piuttosto veritá che rassomiglianza di beatitudine. Rarissimamente congiunge due cuori insieme, abbracciando l’uno e l’altro a un medesimo tempo, e inducendo scambievole ardore e desiderio in ambedue, benché pregatone con grandissima instanza da tutti coloro che egli occupa: ma Giove non gli consente di compiacerli, trattone alcuni pochi; perché la felicitá che nasce da tale beneficio, è di troppo breve intervallo superata dalla divina. A ogni modo, l’essere pieni del suo nume vince per sé qualunque piú fortunata condizione fosse in alcun uomo ai migliori tempi. Dove egli si posa, dintorno a quello si aggirano, invisibili a tutti gli altri, le stupende larve, giá segregate dalla consuetudine umana; le quali esso dio riconduce per questo effetto in sulla terra, permettendolo Giove, né potendo essere vietato dalla Veritá, quantunque inimicissima a quei fantasmi, e nell’animo grandemente offesa del loro ritorno: ma non è dato alla natura dei geni di contrastare agli dèi. E siccome i fati lo dotarono di fanciullezza eterna, quindi esso, convenientemente a questa natura, adempie per qualche modo quel primo voto degli uomini, che fu