Pagina:Leopardi - Paralipomeni della Batracomiomachia, Laterza, 1921.djvu/220

Da Wikisource.
210 appendice

CANTO I

St. I, v. 1. Mentre a novo m’accingo
2. Scendete a me che il vostro
II, 3. Che salva giunga a la piú tarda etate
4. ...per vostro dono
III, 5. Il grido ch’oggi ancor
IV, 1. ...fra’ topi il piú leggiadro
3. Campato allor d’un gatto astuto e ladro
4. Acchetava il timor...
6. Dal pigro stagno...
V, 1. Se gli fece vicino
2. A che venisti e donde
3. Di che gente sei tu, di che paese?
4. Che famiglia è la tua?
5. Che se da ben conoscerotti
VII, 1. Che, per amor del mio gran padre, Limo,
3. Ma vago se’ tu pur se bene estimo
6. Schietto ragiona
X, 3. Tu di sguazzar ne l’acqua
4. Ogni miglior vivanda è mia pastura
6. E non è parte ov’io non
XII, 1. Non sí tosto è premuto
2. Ch’assaggio
XIII, 2. Questi cibi non fan per lo mio dente
XVI, 4. Scherza a suo grado
5. Perch’a la razza mia
XVII, 4. Che non t’abbi a cadere in precipizio.
XVIII, 4. E sopra il tergo seco trasportollo.
5. ...il topo malaccorto
XIX, 2. E che la ripa
5. Piangendo si dolea
XX, 3. Sudava tutto e ne gocciava il pelo;
XXI, 1. Pallido alfin gridò
4. Cosí non conduceva
XXII, 2. ...un serpe esce a fior d’onda
6. Lascia al talento de l’avverso fato.
XXIII, 1. Disteso ondeggia
2. Il meschinel
4. Di sostenersi a galla: or quando vide
XXIV, 1. Co’ calci la mortale
6. Ch’era vano affrontarmi