Pagina:Lu rebellamentu di Sichilia - Palermo (1882).djvu/131

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59 Il testo porta: Re d'Aragona mandau curreri per l'isula di Sicilia, chi si re Carlu vinissi inver Palermu. La copia del Carrera è uniforme al testo, ma il Gregorio crede che dopo il chi manchi il verbo, forse il timia, dice il Di Giovanni.

60 Spagni, spagnari (aver paura) è usato tuttora in varie parti di Sicilia, p. e. in Catania, Acireale ecc. In siciliano abbiamo anche appagnari in senso di rimpaurire, ma è usato più per l'ombrare delle bestie che per l'impaurire degli uomini.

61 Autoritati, virilitati: pare vi manchi un et per distinguere l'autorità della Chiesa dalla sua vigoria, virilitati.

62 Dapnu per danno.

63 I conti di Monforte e di Brenna seguivano re Carlo, consiglieri ed armigeri ad un tempo.

64 Nel testo è detto: Si liuau lucõti di edissi. L'amanuense omise la parola che dovea seguire dopo il di. Nel ms. del Carrera dopo il di fu lasciato uno spazio vuoto; il Gregorio lo riempi colla parola Bretagna, secondo la lezione del Malaspini, o conte di Brenna diremmo noi, imperocchè, come poc'anzi fu cennato, i conti di Monforte e di Brenna seguivano Carlo. Il primo si levau per maravigliarisi contro l'ardimento dell'Aragonese: il secondo prese la parola per consigliare di scrivergli, che avea fatto grandi fauzia et tradimentu.

65 Carlu pri lagracia dideu. I titoli di re Carlo sono noti: merita tuttavia di essere rischiarato quello di Fulcalorio e quello di principe di Capua sino a Piedimonte.