Pagina:Luigi Barzini - Al fronte (maggio-ottobre 1915).djvu/207

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sulle vette dell'alto agordino 179


vedere», e che ora contiene un ospedale. Sono salito lassù iersera per cercarvi un ufficiale amico che credevo ferito, ed ho trovato tutto il personale medico fuori, sulla spianata, intento ad osservare curiosamente in terra una gran buca profonda e slabbrata. Una granata austriaca era arrivata poco prima; s’era affondata scoppiando nel terriccio bagnato, e aveva lanciato zolle di fanghiglia a butterare tutto il fianco destro dell’ospedale. I vetri delle finestre erano infranti, una persiana pendeva. Due dame della Croce Rossa tranquillamente s’allacciavano a guardare.

Il passo duro e robusto dei muli ci porta verso le pendici dell’Uomo, sulle allure di San Pellegrino. Siamo sopra le ultime balze meridionali del Marmolada, i cui ghiacciai vedevamo ieri dalla vetta dell’Averau scintillare a ponente. Questa escursione ci conduce a sud-ovest della zona già vista; percorrendo il fronte facciamo un passo indietro per vedere un altro aspetto della lotta sulla valle del San Pellegrino.


È una valle che corre da occidente ad oriente e offre un passaggio che congiunge la valle italiana del Cordevole con la valle austriaca di Fassa, presso a poco come il taglio di un A congiunge le due gambe della maiuscola. Verso il vertice dell’A c’è il Marmolada, e la frontiera scende serpeggiando dal vertice.