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il governo in azione 71


una sovvenzione per una calamità pubblica (Diario, 5 aprile). Alcuni Governi provinciali, come quelli di Entre Rios e San Juan, non rendono conto delle somme pagate dal Governo centrale per l’istruzione, e lasciano i maestri quattordici mesi senza stipendio. Il Consiglio nazionale d’educazione è alla sua volta accusato dai giornali di grosse irregolarità amministrative a proposito della costruzione di edifici scolastici costati quattro volte il loro preventivo. La Prensa attribuisce la massima parte del deficit delle imposte alle irregolarità commesse abitualmente dagli incaricati dell’esazione. Tutto questo non può stupirci più. Entra quasi nell’ordine naturale delle cose.

I Parlamenti votano sempre nuove spese e creano nuovi impieghi per contentare le clientele, mentre il paese precipita alla rovina, mentre i coloni delle principali provincie mancano persino della semente, e la miseria s’avanza ululante dai campi verso la città. I debiti provinciali aumentano con una rapidità che ha dell’emulazione. Con un bilancio che mette paura, il Parlamento federale vota un aumento di trenta milioni di pesos di nuove spese e crea una quantità di nuovi posti diplomatici per «provvedere alle necessità di certi gentiluomini messi colle spalle al muro dalla mancanza di mezzi» (El Diario). Molti uomini politici sono pubblicamente accusati di gravissime immoralità, ben definite e particolarizzate, e le loro ricchezze favolose autorizzano il sospetto. Il Diario racconta che per avere una modificazione sulla tariffa doganale di un certo articolo si offrivano settantamila pesos nei couloirs del Congresso. «Al Congresso poco importa di protezionismo e di libero scambismo — scriveva la Patria degli Italiani, commentando la notizia — chi meglio paga, meglio è servito.»

Giù giù per la trafila amministrativa tutto cammina così. Vi sono governatori che commettono ogni sorta di abusi. Gli stranieri del Neuquen in questo momento