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atto terzo 301


SCENA XII

Gran tempio dedicato al Sole, con ara e simulacro del medesimo nel mezzo, e trono da un lato.

Cleonice con séguito, e Fenicio accompagnato da due cavalieri, che portano su de’ bacili il manto reale, la corona e lo scettro.

Fenicio. Credimi, io non t’inganno: Alceste è il vero

successor della Siria. A lui dovute
son quelle regie insegne.
Cleonice.   In fronte a lui
ben ravvisai gran parte
dell’anima real.
Fenicio.   So ch’è delitto
la cura ch’io mostrai d’un tuo nemico:
ma un nemico sí caro,
ma il rifiuto d’un trono
facciano la mia scusa e ’l mio perdono.
Cleonice. Quanti portenti il fato
in un giorno adunò! Di pace priva
quando credo restar...
Fenicio.   Demetrio arriva.

SCENA XIII

Alceste, che viene incontrato da Cleonice
e da Fenicio; Mitrane e guardie.

Alceste. La prima volta è questa

che mi presento a te senza il timore
di vederti arrossir del nostro amore.
Fra tanti beni e tanti,
che al destino real congiunti sono,
questo è il maggior ch’io troverò sul trono.