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54 benito mussolini

Altra notizia triste: la fucilata di una vedetta ha colpito a morte tal Mambrini, mantovano, mentre stava lavorando a fortificare il suo riparo.

La guerra di posizione esige una forza e una resistenza morale e fisica grandissime: si muore senza combattere!


13 Ottobre.


Stanotte, sulle 23, improvviso e intensissimo fuoco di fucileria e di mitragliatrici ai nostri avamposti. Siamo balzati dai nostri ripari. Un quarto d’ora di fuoco e poi quiete sino all’alba. Mattinata grigia. Vado di corvée colla mia squadra e mi carico di un sacco di pane. Passa un morto del 39° battaglione, colpito da fucilata e da sassata. Si diffonde, tra le squadre, la notizia che presto ci sarà l’«azione». La notizia non deprime, ma solleva gli animi. E’ la prolungata inazione che snerva il soldato italiano. Meglio, infinitamente meglio, al fuoco, che sotto al fuoco. I bersaglieri sono desiderosi di vendicare i compagni caduti a tradimento.

Vicino a me si canta. E’ un inno bersaglieresco:

Piume, baciatemi
Le guance ardenti.
. . . . . . .
Piume, riditemi
Di gioia e canti;
E ripetetemi:
Avanti! Avanti!