Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/240

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del pessimismo non sembra esser stato raggiunto nessun grado si- mile di cattiveria. Qui manca il contrasto di un mondo vero e di un mondo apparente : non esiste che un mondo e questo è falso, crudele, contradditorio, tentatore, senza senso.... Un mondo cosi fatto è il vero mondo. Noi abbiamo bisogno di bugie per giungere a vincere questa realtà, questa « verità » cioè, per poter viver e Il fatto che sia necessaria la menzogna per poter vivere, fa parte di questo terribile e enigmatico carattere dell'esistenzii . La metafìsica, la morale, la religione, la scienza, — vengono considerate in questo libro come varie forme della menzogna: col loro aiuto si crede nella vita. « La vita deve ispirare fiducia » : il compito, posto così, è enorme. Per poterlo assolvere l'uomo deve essere per natura mentitore, e più che altro deve essere artista. Ed è anche artista : la metafìsica, la religione, la morale, la scienza sono solo parti della sua volontà di arte, di menzogna, di fuga della «verità», di negazione della «verità». Questa stessa capacità, in grazia della quale egli violenta la realtà colla menzogna, questa capacità artistica dell'uomo per eccellenza, egli l'ha in comune con tutto ciò che esiste. Esso stesso è un pezzo di realtà, di verità, di natura; come non dovrebbe essere un pezzo del genio della menzogna! Che il carattere dell'esistenza sia misconosciuto è l'inten- zione segreta più alta e più profonda che sta dietro tutto ciò che è virtù, scienza, religiosità, arte. Molto non è mai visto : molto è ve- duto falsamente; molto è veduto perchè è aggiunto; o come si è ancora Saggi nel credersi saggi in condizioni in cui si è più ohe mai lontani dall'esserlol L'amore, l'entusiasmo, « Dio » — altrettante fi- nezze dell'ultimo auto-inganno, altrettanta seduzioni alla vita, pura fede nella vita! Nel momento in cui l'uomo è divenuto ingannatore in cui ha soverchiato se stesso coU'astuzia, nel momento in cui egli crede alla vita : o come egli si sente traboccante di gioia! Quale rapi- mento! Che sentimento di potenza! — L'uomo è divenuto ancora una volta padrone della «materia» — padrone della verità!... E ogni volta che l'uomo si rallegra, è sempre lo stesso nella sua gioia: si rallegra da artista, gode di sè come potenza, gode la menzogna come la sua potenza II. L'arte e nient'aUro che l'arte! Essa sola è la grande forza che — 24