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Mihail Moxa (1620), Stoica Ludescu (1686) e di Constantin Capitanul Filipescu (1696) son poco attendibili, ben diversa ci appar quella di Constantin Stolnicul Cantacuzino (1650-1716), che fece a Padova i suoi studi di diritto e di filosofia, fu consigliere dell’infelice e magnanimo principe Costantin Brâncoveanu che si valse di lui per introdurre alla corte di Valacchia le eleganze della vita e dell’arte italiana; e la cui «Istoria Tării Românesti» (Storia della Valacchia) è un’opera di grandissimo valore sia per la perfetta informazione che per l’acume critico con cui gli avvenimenti vengono giudicati. Ma l’importanza maggiore del Cantacuzino consiste nella introduzione dell’arte e della cultura italiana alla corte di Constantin Brâncoveanu. I palazzi di questo principe, tra cui quello di Mogoșaia a pochi chilometri da Bucarest, oggi proprietà della principessa Marta Bibescu (la autrice di «Izvor, ou le pays des saules», romanzo importantissimo per lo studio delle tradizioni popolari romene) che l’ha amorosamente restaurato spendendoci molti milioni, sono del più puro stile italiano, anzi veneziano del settecento, i giardini eran disegnati all’italiana (1), la vita che si viveva in quei palazzi era quella di un principe italiano del rinascimento, colle trombe di argento che annunziavan l’ora del pranzo, l’uso di regalare il primo dell’anno ai boieri medaglie d’oro e d’argento che ci ricordan le oselle veneziane, il segretario italiano (il Del Chiaro) per la corrispondenza e l’educazione di principini (beizadèle), stoffe preziose, rilegature di vangeli in argento sbalzato, lampade votive d’argento assai simili a quelle che a Padova ardon davanti all’altare di Sant’Antonio, candelabri di legno scolpito e dorato di stile caratteristicamente italiano, corrispondenze scientifiche con dotti italiani quale per esempio il celebre generale e geografo bolognese Luigi Ferdinando Marsigli (2), autore di un’opera stu-

  1. Come ci fa sapere il fiorentino Anton Maria Del Chiaro, che scrisse una «Storia delle moderne rivoluzioni della Valacchia» stampata a Venezia nel 1718 e riedita nel 1914 dal Iorga per la sua grande importanza documentaria, in occasione del bicentenario della morte del Brâncoveanu fatto trucidare coi figli a Costantinopoli sotto accusa di tradimento e di segrete intese coll’Imperatore austriaco, ma in realtà per impossessarsi delle enormi ricchezze accumulate, il 15 di agosto del 1714.
  2. Autore di un dizionario latino-romeno-ungherese (Lexicon Marsilianum) scoperto e pubblicato con introduzione e note del Prof. C. Tagliavini negli atti dell’Accademia Romena.