Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/307

Da Wikisource.

il fiore 301

CXL

La Vecchia e Falsembiante.

     «Certanamente noi gli abbiam segata
la gola, e giace morto; nel fossato
e’ non ha guar che noi l’abbiam gittato,
4e ’l diavol si n’ha l’anima portata.»
La Vecchia sí rispuose: «Or è ammendata
nostra bisogna, po’ ch’egli è sí andato.
Colui, cu’ vo’ m’avete accomandato,
8i’ metterò in servirlo mia pensata.
     Dit’al valletto ch’i’ ne parleroe:
quando vedrò che ’l fatto sia ben giunto,
11i’ tutta sola a chieder sí l’androe».
Allor si parte ed ivi fece punto,
e tutti quanti a Dio gli accomandoe.
14Molto mi parve che ’l fatto sie ’n punto.

CXLI

La Vecchia e Bellaccoglienza.

     Dritta a la camera a la donna mia
n’andò la Vecchia, quanto può trottando,
e quella lá trovò molto pensando,
4come se fosse d’una voglia ria.
Crucciosa so ch’era, che non ridia:
sí tosto allor la va riconfortando,
e disse: «Figlia mia, io ti comando
8che tu non entri giá in malinconia;
     e ve’ ciò che tu’ amico ti presenta».
Allor le mostra quelle gioiellette,
11pregandola ch’a prenderl’ acconsenta:
«Reguarda com’elle son belle e nette».
Quella di domandar non fu giá lenta
14chi era colui che gliele tramette.