Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/35

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il tesoretto 29

nel mio dire ho compreso
     885tutto ’l cominciamento
e ’l primo movimento
d’ogne cosa mondana
e dela gente umana;
e hotti detto un poco,
     890come s’avene loco,
dela Divinitate,
e holle intralasciate,
sí come quella cosa
ched è sí preziosa
     895e sí alta e sí degna,
che non par che s’avegna
ch’i’ metta intendimento897
in sí gran fondamento.
Ma tu sempicemente
     900credi veracemente
ciò che la chiesa santa
ne predica e ne canta.
Apresso t’ho contato
del ciel, com’è stellato,
     905ma quando fie stagione,
udirai la cagione
del ciel, com’è ritondo,
e del sito del mondo.
Ma non sará per rima,
     910com’è scritto di prima;
ma per piano volgare
ti fie detto l’affare
e mostrato in aperto,
che ne sarai ben certo.
     915Ond’io ti priego omai
per la fede che m’hai
che ti piaccia partire;
ché mi conviene gire
per lo mondo d’intorno