Pagina:Serao - All'erta, sentinella!, Milano, Galli, 1896.djvu/151

Da Wikisource.

terno secco 137

mente curiosa, noiosamente premurosa, non maligna, ma pettegola sino alla esagerazione, sensibile sino alla ingenuità, entrando in tutte le cose, in tutti i fatti che non la riguardavano, volendo conoscere la vita di tutti, credendosi la più sublime fra le donne, mentre le medesime persone che beneficava e che amava, la dichiaravano la più seccante fra tutte. E uno dei suoi grandi divertimenti, mentre era una signora che poteva mandare ogni mattina la cuoca al mercato, era di chiamare su i venditori, sul pianerottolo e discutere il prezzo di un chilo di pesche, per un’ora.

— Buon giorno, Tommasina — rispose donna Luisa al saluto della Cilentana. — Ebbene, come va? Stai facendo la cura di minestra borraggine, come ti ho detto?

— Signora mia, io mangio quello che trovo — disse quella, fermata vicino alla canestra dei pomidoro. — Ci vorrebbero i soldi, per far la cura. — Bell’uomo, a quanto li vendi?

— A quattro soldi il chilo.

— Gesù! E dove li hai visti, questi quattro soldi, nelle mani di qualcuno? Sai che siamo alla fine di maggio? Fra poco li dovrete dare a un soldo il chilo.

— Ebbè, allora lascerò di fare il venditore e mi metterò a fare il signore — disse, in aria canzonatoria quello dei pomidoro.

— Se me li dai per due soldi un chilo, ti do anche i numeri, bell’uomo!