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amore nell'arte 277

siete malata? o, perdonate questo sospetto, ricusate piuttosto di vedermi? La vostra confessione mi ha atterrito, e io sento più che mai il bisogno di amarvi e di rendervi mia. Ma esistono pure dal mio canto ostacoli insuperabili: io vi amo, Anna, ma ho centomila franchi di debito.


5.a pallottola di Anna a Riccardo:

Il vostro cuore non vi aveva ingannato; io era malata. La speranza di tanta felicità mi ha commossa ed oppressa fino a morirne. Ho voluto meditare su tutte le possibili eventualità del nostro amore prima di rispondervi. Sono lieta che accettando il sacrificio che vi assumete di compiere col rendermi vostra, io possa dimostrarvene in qualche modo la mia riconoscenza. Ma potrò io ricompensarvi del vostro amore? Possiedo esattamente abbastanza di che pagare i vostri debiti e dispongo liberamente della mia fortuna. Ma questo mutamento di stato richiederà la mia lontananza da questa città; e quindi anche la vostra. Acconsentite? Io vi offro la mia vita di un anno, ma una vita la cui potenza sarà centuplicata dalla sensibilità, dall’amore, dal pensiero della sua cessazione imminente. Un’altra donna non potrebbe offrirvi un anno di ebbrezze più divoranti; la vostra esistenza trascorrerà attraverso una serie di sensazioni nuove e infuocate, io non vivrò che un anno nel tempo, ma vivrò un’eternità nell’amore. Tuttavia questa passione smisurata ha diritto ad una ricompensa: un altro patto tra noi: — Voi dovete essermi fedele anche dopo la mia morte, voi dovete amarmi per tutta la vostra vita.


8.a pallottola di Riccardo ad Anna:

Acconsento ad amarvi per tutta la mia vita: ma giac-