Pagina:Tarchetti - Fosca, 1874.djvu/304

Da Wikisource.
304 amore nell'arte

gia intorno alla sua compagna nel suo nido di foglie e di seta; — la voce dello zeffiro che prepara la fecondazione misteriosa de’ fiori; — il fremito delle alghe che si curvano ad accarezzare le onde fuggevoli del torrente; — il linguaggio segreto delle stelle, — il mormorìo degli steli e delle gemme, — i baci delle fronde, — i numeri infiniti che svelano nella natura il sentimento universale e prepotente della vita, l’amore.

Ma quanti sono tra gli uomini che intendano questo linguaggio? E non è l’uomo tra tutte le creature la sola che abbia spesso prostituito l’amore e sagrificato sull’altare dell’egoismo questo celeste sentimento? Non chiedete all’uomo dell’amore, non gliene domandate che un’ombra, — un’ardita apparenza che finge, che asserisce, che giura... Vi fu un tempo in cui gli uomini si amavano, prima che la famiglia, fanciulla vergine e pura, toltasi dalle foreste e dalle capanne per venirne a nozze colla società, non s’incontrasse per via coll’oro, garzone petulante e avventuriere che le fece violenza; e da quello sconcio nacque l’egoismo, mostro scellerato e insaziabile, che divora gli affetti nati da lui stesso, come Saturno divorava un tempo i suoi figliuoli.

Pure, a quella guisa che vediamo, tra le cento braccia inaridite d’un albero fulminato, sopravvivere talora un ramo solo e rivestirsi di fiori così leggiadri, che mai quell’albero ne aveva dato di tali nella pienezza della sua gioventù e della sua primavera; non altrimenti l’amore sbandito dal seno dell’umanità, si è rifuggito nel petto di pochi uomini che lo custodirono nel segreto del loro cuore. — Domandate a costoro come si ami, cosa si speri dall’amore, — domandate loro se si può amare impunemente. — Oh! la gioventù è severa, e la società non lo è meno nelle sue leggi..., evitate dunque la lotta, insozzate la vostra anima, e get-