Pagina:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu/134

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coro

Doglie, lo so, t’ambasciano; ma pure,
con rassegnato cuor devi gli eventi
della vita soffrire.

elena

                              A qual destino
aggiogata non fui? Forse mia madre
mi partorí, perché fossi prodigio
fra gli uomini? E qual donna Ellèna o barbara
un bianco nido di pulcini simile
a quello partoriva, in cui, raccontano,
Leda mi generò, poi che da Giove
m’ebbe concetta? La mia vita e tutti
gli eventi miei sono prodigio, alcuni
per cagion d’Era, e d’altri, ne fu causa
la mia bellezza. Oh, se potessi perdere,
come un quadro, le tinte, e una parvenza
piú brutta invece della bella assumere,
e le tristi venture in cui m’avvolgo
dimenticasser gli uomini, e le buone,
come or le tristi, invece ricordassero!