Pagina:Trattati del Cinquecento sulla donna, 1913 – BEIC 1949816.djvu/357

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del peso della moglie 351


istrumento e mezzo che impedimento di virtú. Altrettanto si può dire della vergogna, ché ella non è altro che abbandonare in tutto le virtú dell’animo e seguir i contrari vizi; e non solamente sottoporre l’animo al governo del corpo, ma quei beni, che al corpo s’appartenevano, convertir in mal uso. Per la qual cosa, se l’onore e la vergogna dipendono dalla nostra volontá, per il suo seguire o fuggire le interiori virtú dell’animo e per bene o male usare gli beni esteriori del corpo, si può conchiudere, senza contraddizione veruna, che l’impudicizia della donna, sí come è in tutto vergogna d’essa donna, cosí non può offuscare o macchiare l’onor dell’uomo. Che l’impudicizia oscuri una donna e sia di sua grandissima vergogna cagione, si vede egli manifestamente, essendo la pudicizia e l’onestá la prima e principal virtú di questo sesso ed il vero ornamento dell’animo feminile. Anzi, per non aver la donna quelle occasioni, che ha l’uomo, d’essercitarsi nell’altre tre virtú (benché, esercitandosi nell’una, non si possino tralasciar l’altre), ma essendo continua, principalmente negli atti della temperanza, della quale nobilissima parte è la pudicizia, sí come estremo è l’onore e’l pregio che s’acquista, essendo casta, cosí anco estremo è il biasimo e la vergogna che viene, essendo impudica. Avendo dunque la donna smarrita questa divina e bella virtú interiore dell’animo detta «castitá», per seguir il vizio suo contrario, cioè la sporca impudicizia, sí come avendo drizzata a mal uso quella beltá del corpo, la qual doveva (come dicea Socrate) invitarla a mantener bella l’anima, ragionevolmente può essere biasimata dal mondo, e per disonorata ed infame tenuta. Ma con qual ragione, che buona sia, si può biasimare quel marito, ch’essendo virtuoso, s’imbatte in una disonesta moglie? Che colpa ha il padre o il fratello della disonestá della figliuola o della sorella? In che cosa ha errato o erra il figliuolo, se la madre è stata o impudica e libidinosa? Certamente, dipendendo ordinariamente la disonestá di questa donna non dalla volontá del padre o del fratello, del marito o del figliuolo, ma dalla libera sua elezzione, non di costoro, che non v’han colpa, ma di lei sola è la vergogna. E, per confermar questa ragione con