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Pagina:Troya, Carlo – Del veltro allegorico di Dante e altri saggi storici, 1932 – BEIC 1955469.djvu/266

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la quale per veritá dee tenersi per una concessione affatto nuova del Placet, profferito nel 25 maggio 1813; e la stessa esultanza, onde favella il Palmieri, de’ ministri del re nell’ottener si fatta concessione vale a chiarirla nuova e poco sperata. Ma poiché cercarono essi nel 1813 di riappiccare il siculo dritto al capitolo del 1296, sappiano tutti che in questo il re Fede* rico III dava l’appellazione di regno di Sicilia cosi all’isola come ad alcune provincie che egli allora possedeva in Calabria. Nos et heredes nostros in perpetuum obligamus, regnum siciliae et praecipue insulam ipsam Siciliae protegere... et qtiod... nullo unquam tempore: tiulla ratione vel causa ab ipsis fidelibus nosfris Siciliae divertemus. (Capii. Regni Siciliae, de Sacramento... quod Rex non recedat a Sicilia, lib. I, cap. I, Constitut. Federici III). Federico dunque promise di non lasciare il suo regno, posto di qua e di lá dal Faro; promise di non abbandonare «i suoi fedeli cosi della Sicilia» di terra ferma come dell’isola di Sicilia; e tanto egli obbligavasi a starsene in Palermo quanto in Reggio, Squillaci e Catanzaro. Di qui si scorge che il famoso «capitolo», invocato con si accesa brama da’ siciliani, favori e fermò nel 1296 l’unitá del regno piú assai che di poi non fecero la costituzione del 1812 e l’articolo 104 del congresso viennese.

Se uno era il regno di Sicilia in Calabria e nell’isola, uno era dunque l’esercito ed uno il naviglio nel 1296: e Ruggiero di Lauria, uscito di sangue calabrese a frequenti vittorie sul mare guidava gli animosi guerrieri dell’una e l’altra Sicilia, fino a che non gli piacque di abbandonar le parti di Federico III, per darsi a quelle degli Angioini di Napoli. Uno parimenti ritornò dopo lunga etá l’esercito dei napoletani e dei siciliani, sotto la dinastia de’ Borboni dal 1734 al 1848. Nella mia fanciullezza io vidi le splendide pompe funerali del principe d’Aci, duce supremo delle nostre milizie col titolo di capitan generale; piena di soldati napoletani trovai la Sicilia in sul terminare del 1798: piú assai numeroso esercito di costoro vi seguitarono il re nel 1806, e si congiunsero co’ primi. Nella costituzione del 1812 unico restò l’esercito ed il naviglio; unico e tale che un