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dervi a Roma, vi dico essere questo il solo compenso che opporrò alla sventura di dover perdere mio padre, cui la grave etá ed i morbi cronici mi fanno (purtroppo!) prevedere che non potrò conservar lungamente. Il filo debolissimo di sua vita, per me si preziosa, è il solo che mi tiene legato e mi vieta le rive del Tevere e deH’Arno.
Addio, addio amica pregiatissima: io sono e sarò sempre quale mi conoscete pieno della piú vera stima. Napoli, 1° luglio 1826.