Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1116

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RUPE. – 1060 – SACCENTE.

torno torno per essere guardato. Il Coltello, Forbici, o simili dl ruota, vale Arrotati di fresco.||Lap1ù cat- Iiva ruota del carro cigola, o scric- chiola più delle altra, prov. il quale significa Che chi ha più difetti è sem- pre qnel che più parla.— Dal lat. rota.

Rupe. s. f. Altezza scoscesa e di- roccata di monte o di scoglio.— — Dal lat. ru es.

Rurale. ad. Dell‘agricoltura, Spet- taute all‘agricoltura: u Arnesi rurali: — Economia rurale. n-Dal lat. ruralis.

Ruscellétto. dim. di Ruscello.

Ruscèllo.a.m. Piccolo rivo d‘acqna, quasi Riviccllo, dì cui è forma sincop.

Ruspo. ad. Aggiunto delle monete allora che coniate di fresco non hanno perduta nel maneggiare la prima loro ruvidezza.— — Dal ted. nupon, Esser ruvido.

Ruspòne. a. m. Cosi chiamavasl a Firenze flno a li ultimi anni del Gran- dncato una li oneta d‘oro di tre zec- ehini, ossia del valore di ventinove franchi.

Russaro. inlr. Fare, dormendo, un suono più o men romoroso con le na- rici passando per esse l'aria mentre respiriamo. Part. p. RUBBATO.

Rustica gino. s. f. Rustichezza.

Rusticà e. ad. Rusticauo, Rustico. — Dal lat. rusticalis.

Rusticalmònte. avo. In guisa ru- stieale.

Rusticamònto. ave. Con modo ru- stico, Villsnalnente. 1| Bozzamcnte, Senz'arte.

Rustichézza. a. f. mir. di Rustico; Qualità di rustico, villano. Il Zotichea- za Salvatichezza, anido.

Rusticita. s. f. ash‘. di Rustico; Ru- stiehczza.— Dal lat. naticitm.

Rustico. ad. Che a partiene alla villa, Da contadino. || azo, Zotico: i Gente rustica:— Rustici costumi. s H Detto di bambino, Ritroso, Che non si lascia earezzare. || Rustico, as- giunto di nn genere particolare i architettura. I] Mobilia mtica, Quella che si costrmsce Her ornamento dei giardini, coi rami egli alberi privati delle loro foglie e lasciati eol a loro scorza naturale. || Alla rustica, modo avo. Rusticamente.HAggiunto di un modo di legare i libri, cuceudoli sem- plicemente, e impastando in essi le copertine di foglio. Gl‘infrancesati amano dire e scrivere In brochure. — Dal lat. rusticm.

Ruta. s. f. Pianta legnosa, d'acu- tissimo odore, e di sapore amaro o spiacevole, e medicinale.||Slar fre- sco come o più della ruta, si dice familiarm. a Colui al quale sovrasta qualche pericolo, gastigo o travaglio. — Dal lat. ruta.

Rutioaro. rifl. Muovere appena le membra, detto di ersona: c ila tali dolori reumatiei, e e non si può ru- ticare.» Pari. p. RUTIOATO.

Ruttare. s'ntr. Mandar fuora per la bocca il vento ch'è nello stomaco. l’art. . RUTTATO.— -Dal lat.ruclare.

Rut o. s. m. Vento che dallo sto- maco si manda fuori per bocca con isconcio suono. Voce e cosa trivia- lissima — Dal lat. ructm.

Ruvidamònto. avo. Con modo ru- vido. Zoticamente, Scortesemente.

Ruvidézza. s. f. aslr. di Buvido; L' esser ruvido. Il Rozzezza.

Ruvidiià. s. f. mtr. di Ruvido; L'es- scr ruvido, scabro. lRozzezza.

Rùvldo. ad. Che a superflcie sca- bra; contrario di Liscio: u Lenzuoli ruvidi:— Ruvide lane.» Il fig. detto di persona, Scortese, Villano; o dicesi anche di Maniere, Costnmî, e simili. — Dal basso lat. ruidiu.

Ruita. s. f. Lo stesso che Buzzo, ma è più comune nel senso di Scre- zio, Dissidio: c C’è entrata tra loro un po' di ruzza.» .

Ruzzare. inzr. Far baie, Scherzare, e dicesi generalmente del saltare e scherzare, ehe fannoi fanciulli. Pari. p. Ruzzs'ro.

Ruzzo. s. m. Il ruzzare, e La voglia di sebcrzarc.|l0auars il rune del capo ad alcuno, o solo Cacar li il rune, dicesi familiarm. per arlo stare a segno ed in cervello, Tenerlo in timore col gastigo. || Uscire il russo del capo, Non aver più voglia di rna- zare. || fig. Perder la voglia, Lasciare il caprlecio di checchessia.||Bu-o, dicesi anche per Screzio, Dìssidio: c Tra loro due c‘è del ruzzop ma più comunem. in questo senso dicesi "326.

Rùuola. s. f. Disco di legno, dl nn diametro per lo più di cinqne in sei dita, o della grossezza di nno, che si spin e con mano o si fa ruzzolare per c strade. o si usa nel giuoco dctto appunto della ruzzola-Dai lat. rotula.

Ruzzolaro. inlr. Precipitare, Tra- boccsre, Cadere precipitando. Il Per similit. si dice di Checchessia che si rivolga per terra.||tr. Buzzolars la scala, o simile, vale Cascarne giù ruz- zolando. Part. p. Ruzzona'ro.

Ruzzolata. s. f. Percossa che altri riceve da una ruzzola nel tempo che corre.

Ruzzollna. dim. di Ruzzola.

Ruzzolòna. accr. di Buzzola.

Ruzzolònc. s. m. accr. di Buzzola. Il Caduta precipitosa. "Fan un ru- salone, Cadere precipitando." fig. Fa- ro il ruzzolone, Rovinate, Perdere il potere, il grado, lo stato, o simili.

Ruzzolònimw. Ruzzolando, A modo di cosa che ruzzola: «Andò giù a ruzzoloni per tntta la scala.»


S.


S. Lettera eonsonaute dell'ordine delle semivocali, e la diciassette ima del nostro alfabeto. Si pronunzia ne, e si fa di enere tanto maschile, uanto femminile. Il suo suono ora aspro, come in Bona, Spera, ec., ora è dolce come in Ròìa, S òs'a, ec. Nelle abbreviature S. vuol ir Santo, SS. Santi, o Santissimo; S. S. Sua Santità.

Sahatina. s. f. Dicesi così con voce popolare La cena di grasso, solita farsi dai lavoranti dopo la mezza notte del sabato; e masi nella frase Fare la aabatina: «Lavorano flno a mezzanotte, per far poi la sabatiua. r

Sàbato. s. m. Nome del settimo giorno della settimana. || Sabato san- to, Quello che precede la Pasqna di Resurrezione. H Sabato di passione, Quello che precede la Domenica delle palme. l| Dio non paga il sa- bato, prov. il quale siguitìca che il gastigo può difl’erirsi, ma non evi- tarsi.|lSabato non è c la borsa non c’è, suol risponderei familiarm. quan- do altri ci domanda che cosa farem- mo, e come ci comporteremmo in nn tal caso, volendo significare che non crediamo opportuno il rispondere, perché quel caso ora non si dà; come si dice che rispondesse uu Ebreo, a cni fn domandato se nel sabato, per essi giorno di riposo, trovando una borsa di denari, si sarebbe chinato a raccoglierla e gli avrebbe contati. — Dall'ebr. shabath.

sabbia. s. f. Terra in cui l' arena è nclla massima quantità; e spesso si piglia anche er L‘arena stessa. — Dal lat. sabu a, pl. di mbulum.

Sabhioncèllo. dim. di Sabbione, Terra mescolata con sabbia.

Sahbiònc. s. m. accr. di Sabbia; Terra arenosa, qnasi in pari quantità di rena c di terra.

Sabhionlccio. pcgg. di Sabbione, Terra arenosa c sassosa.

Sahbiòso. ad. Che ha qualità di sabbia: i Terreno sabbioso. r IICal- coli sabbiosi, T. chir. Calcoli orinarj, che facilmente si stritolano come reua.

Sabina. s. f. Pianta medicinale, si- mile al ginepro, di odore acuto, con bacche turchim-.

Sacca. s. f. Sacco più corto e più largo dell‘ordinario, generalmente di stofl'a colorita e di forte tessuto, mu- uito di cerniera, e serve per mettervi camicie ed altra biancheria per viag- gio. Quella da viaggio però, che è più ricca e spesso di pelle, si cbiama Sacca da viaggio,- e qnella da bian- cheria Sacca da notte, perché gene- ralmente vi si mettc la biancheria da notte. I] Sacca, si dice pure Quella a due fondi, con apertura nel mezzo, che portano i frati cercatori, e che più pro riamente si direbbe Bisac- cia. u are la sacca, Preparare la sacca, mettendovi il necessario per il viaggio.

Saccàccio.pegg. di Sacco." Saccac- c-io rotto ! modo familiare di esclama- zione sdegnosa o minacciosa: «Sac- caccio rottol se non ti levi di qui, tu lo senti. r

Saccàia. s. f. Voce usata nella frase Far saccas'a, che si dico delle piaghe inflstolite, quando saldate prima di guarire, rifanno della marcia dalla parte di dentro. Il fig. Accumulare den- tro di se sdegno. .

Saccata. s. f. Tanta roba, quanta può esser contenuta in un sacco: u Il lavaudaio ha riportato una saccata di panni. s I. Saccala, dicesi anche per Misura di terreno, ed è Tanto spazio, qnanto può seminarsi con nn sacco di grano: «Podere di sei saccatc.»

Saccàto. ad. T. med. Aggiunto di idropisia, ed è Quella nella quale lo stravaso del siero si chiude dentro una sacca o ciste, che si forma nel basso ventre. .

Saccònte. s. c. Chi presume di si»–