Pagina:Commedia - Inferno (Buti).djvu/725: differenze tra le versioni
Xavier121: split |
mNessun oggetto della modifica |
||
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione|[''v''. 85-114]|{{Sc|c o m m e n t o}}|681|}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
v. 85-114] COMMENTO 681 |
|||
poi, come detto fu di sopra; e poi vedendo pur la volontà d’Ulisse |
poi, come detto fu di sopra; e poi vedendo pur la volontà d’Ulisse |
||
che si volea partire, li restituì tutti i suoi compagni; e però dice l'autore: che sottrasse Me più d’un anno ; con sue lusinghe; cioè me Ulisse, là presso a Gaeta. Gaeta è una città posta alla marina in Campagna, e presso a Napoli, e fu chiamata Gaeta da Enea troiano, lo quale arrivato quivi, secondo che dice Virgilio, seppellì qui la sua nutrice eh’avea nome Gaeta; e cosi nominò la detta città e così fu chiamata poi; e presso a Gaeta è posta la detta insula di Circe che si chiamava Eolia. Prima che sì Enea la nominasse; dichiara che l’avvenimento d’Ulisse a Eolia fusse innanzi eh’Enea venisse a Gaeta, e ch’elli ponesse nome a quella città Gaeta. Nè dolcezza di figlio; cioè di Telemaco, lo quale era figliuolo d’Ulisse e di Penelope sua donna, nè la pietà Del vecchio padre; cioè di Laerte ch'era padre d’Ulisse, ch'era rimaso in Itaca, ch'era una provincia verso Tracia, della quale era signore, nè il debito amore; cioè matrimoniale, Lo qual dovea Penelope far lieta; cioè la donna di me Ulisse, ch’avea nome Penelope. Et è notabile che l’amore filiale chiama dolce, quello del padre chiama pietoso, quello della moglie chiama debito: liete vivono le donne, quando vivono con li loro mariti, Vincer poter; cioè tutti questi tre amori che sono detti di sopra, dentro dame; cioè nel mio cuore, l’ardore; cioè lo fervente amore, Ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto; manifesta qui la colpa sua: imperò che questo amore non era da virtù; ma da superbia: imperò che questa esperienzia cercava per sapere più che tutti li altri, e per potere meglio ingannare altrui e soprastare alii altri, E della vita umana e del valore; non solamente cercò esperienzia del mondo; ma della vita umana; cioè felice et infelice, e del valore; cioè de’ vizi e delle virtù delli uomini; Ma misi me per alto mare aperto; cioè per lo nostro mare Mediterraneo, Sol con un legno, e con quella compagna Piccola; per questo dimostra che lo legno fosse piccolo, poi che la compagnia era piccola, dalla qual non fui deserto $ cioè non fui abbandonato: però che tuttavia mi seguitarono. L’un lito, e l’altro vidi infin la Spagna; per questo |
|||
che si volea partire, li restituì tutti i suoi compagni; e però dice |
|||
mostra che cercasse la riviera d’Africa e d' Europa infino alla Spagna, che è in occidente; et è la Spagna dal lato di Europa, Fin nel Marrocco; per questo s'intende che cercasse la riviera d'Africa: imperò che lo re Marrocco è nell’occidente dalla parte d'Africa, e l’isola de’ Sardi; cioè la Sardigna, E l’altre che quel mare intorno bagna; cioè e l’altre isole che sono nel mare Mediterraneo; e per questo dà ad intendere che cercasse ancora tutte l’isole. Io e i compagni eravam vecchi e tardi; dimostra eh’erano invecchiati, pur cercando lo mare Mediterraneo, Quando venimmo a quella foce stretta; che si chiama lo stretto di Sibilia, onde lo mare Oceano |
|||
l'autore: che sottrasse Me più d’un anno ; con sue lusinghe; cioè |
|||
me Ulisse, là presso a Gaeta. Gaeta è una città posta alla marina |
|||
in Campagna, e presso a Napoli, e fu chiamata Gaeta da Enea tro¬ |
|||
iano, lo quale arrivato quivi, secondo che dice Virgilio, seppellì |
|||
qui la sua nutrice eh’avea nome Gaeta ; e cosi nominò la detta città |
|||
e così fu chiamata poi; e presso a Gaeta è posta la detta insula di |
|||
Circe che si chiamava Eolia. Prima che sì Enea la nominasse; di¬ |
|||
chiara che l’avvenimento d’Ulisse a Eolia fusse innanzi eh’Enea |
|||
venisse a Gaeta, e ch’elli ponesse nome a quella città Gaeta. Nè |
|||
dolcezza di figlio; cioè di Telemaco, lo quale era figliuolo d’Ulisse |
|||
e di Penelope sua donna, nè la pietà Del vecchio padre; cioè di |
|||
Laerte ch'era padre d’Ulisse, ch'era rimaso in Itaca, ch'era una |
|||
provincia verso Tracia, della quale era signore, nè il debito amore; |
|||
cioè matrimoniale, Lo qual dovea Penelope far lieta; cioè la donna |
|||
di me Ulisse, ch’avea nome Penelope. Et è notabile che l’amore |
|||
filiale chiama dolce, quello del padre chiama pietoso, quello della |
|||
moglie chiama debito: liete vivono le donne, quando vivono con li |
|||
loro mariti, Vincer poter; cioè tutti questi tre amori che sono detti |
|||
di sopra, dentro dame; cioè nel mio cuore, l’ardore; cioè lo fer¬ |
|||
vente amore, Ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto; manifesta qui la |
|||
colpa sua: imperò che questo amore non era da virtù; ma da super¬ |
|||
bia: imperò che questa esperienzia cercava per sapere più che tutti |
|||
li altri, e per potere meglio ingannare altrui e soprastare alii altri, |
|||
E della vita umana e del valore; non solamente cercò esperienzia |
|||
del mondo; ma della vita umana; cioè felice et infelice, e del va¬ |
|||
lore; cioè de’ vizi e delle virtù delli uomini; Ma misi me per alto |
|||
mare aperto; cioè per lo nostro mare Mediterraneo, Sol con un |
|||
legno, e con quella compagna Piccola; per questo dimostra che lo |
|||
legno fosse piccolo, poi che la compagnia era piccola, dalla qual |
|||
non fui deserto $ cioè non fui abbandonato: però che tuttavia mi |
|||
seguitarono. L’un lito, e l’altro vidi infin la Spagna; per questo |
|||
mostra che cercasse la riviera d’Africa e d' Europa infino alla Spa¬ |
|||
gna, che è in occidente; et è la Spagna dal lato di Europa, Fin nel |
|||
Marrocco; per questo s'intende che cercasse la riviera d'Africa: |
|||
imperò che lo re Marrocco è nell’occidente dalla parte d'Africa, |
|||
e l’isola de’ Sardi; cioè la Sardigna, E l’altre che quel mare in¬ |
|||
torno bagna; cioè e l’altre isole che sono nel mare Mediterraneo; e |
|||
per questo dà ad intendere che cercasse ancora tutte l’isole. Io e |
|||
i compagni eravam vecchi e tardi; dimostra eh’erano invecchiati, |
|||
pur cercando lo mare Mediterraneo, Quando venimmo a quella foce |
|||
stretta; che si chiama lo stretto di Sibilia, onde lo mare Oceano |
|||
682 INFERNO XXVI. [«. 112- |
Versione delle 16:58, 1 feb 2014
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
[v. 85-114] | c o m m e n t o | 681 |
poi, come detto fu di sopra; e poi vedendo pur la volontà d’Ulisse che si volea partire, li restituì tutti i suoi compagni; e però dice l'autore: che sottrasse Me più d’un anno ; con sue lusinghe; cioè me Ulisse, là presso a Gaeta. Gaeta è una città posta alla marina in Campagna, e presso a Napoli, e fu chiamata Gaeta da Enea troiano, lo quale arrivato quivi, secondo che dice Virgilio, seppellì qui la sua nutrice eh’avea nome Gaeta; e cosi nominò la detta città e così fu chiamata poi; e presso a Gaeta è posta la detta insula di Circe che si chiamava Eolia. Prima che sì Enea la nominasse; dichiara che l’avvenimento d’Ulisse a Eolia fusse innanzi eh’Enea venisse a Gaeta, e ch’elli ponesse nome a quella città Gaeta. Nè dolcezza di figlio; cioè di Telemaco, lo quale era figliuolo d’Ulisse e di Penelope sua donna, nè la pietà Del vecchio padre; cioè di Laerte ch'era padre d’Ulisse, ch'era rimaso in Itaca, ch'era una provincia verso Tracia, della quale era signore, nè il debito amore; cioè matrimoniale, Lo qual dovea Penelope far lieta; cioè la donna di me Ulisse, ch’avea nome Penelope. Et è notabile che l’amore filiale chiama dolce, quello del padre chiama pietoso, quello della moglie chiama debito: liete vivono le donne, quando vivono con li loro mariti, Vincer poter; cioè tutti questi tre amori che sono detti di sopra, dentro dame; cioè nel mio cuore, l’ardore; cioè lo fervente amore, Ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto; manifesta qui la colpa sua: imperò che questo amore non era da virtù; ma da superbia: imperò che questa esperienzia cercava per sapere più che tutti li altri, e per potere meglio ingannare altrui e soprastare alii altri, E della vita umana e del valore; non solamente cercò esperienzia del mondo; ma della vita umana; cioè felice et infelice, e del valore; cioè de’ vizi e delle virtù delli uomini; Ma misi me per alto mare aperto; cioè per lo nostro mare Mediterraneo, Sol con un legno, e con quella compagna Piccola; per questo dimostra che lo legno fosse piccolo, poi che la compagnia era piccola, dalla qual non fui deserto $ cioè non fui abbandonato: però che tuttavia mi seguitarono. L’un lito, e l’altro vidi infin la Spagna; per questo mostra che cercasse la riviera d’Africa e d' Europa infino alla Spagna, che è in occidente; et è la Spagna dal lato di Europa, Fin nel Marrocco; per questo s'intende che cercasse la riviera d'Africa: imperò che lo re Marrocco è nell’occidente dalla parte d'Africa, e l’isola de’ Sardi; cioè la Sardigna, E l’altre che quel mare intorno bagna; cioè e l’altre isole che sono nel mare Mediterraneo; e per questo dà ad intendere che cercasse ancora tutte l’isole. Io e i compagni eravam vecchi e tardi; dimostra eh’erano invecchiati, pur cercando lo mare Mediterraneo, Quando venimmo a quella foce stretta; che si chiama lo stretto di Sibilia, onde lo mare Oceano