Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/452: differenze tra le versioni

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{{Pt|solutamente|assolutamente}} dire con maggiore accuratezza le singole cose; ed essendo forza che ogni ragionamento riesca inferiore a città sì ragguardevole.
{{Pt|solutamente|assolutamente}} dire con maggiore accuratezza le singole cose; ed essendo forza che ogni ragionamento riesca inferiore a città sì ragguardevole.


Oltre quanto abbiamo esposto Giustiniano Augnsto edificò dai fondamenti il castello Bederiana, e lo fortificò meglio di quello che fosse dianzi. Era presso i Dardani Ulpiana, antica città, le cui mura erano rovinate per modo che non potevano più servire ad alcun uso. Egli ne demolì la massima parte, indi le rifece, ed aggiungendo altri ornamenti ne formò una città, quale di presente veggiamo, e con nome anch’esso latino la chiamò Giustiniana Seconda; lungi da questa, altra pure ne edificò, che dal nome dello zio disse Giustinopoli. Parimente le sdruscite mura di Sardica, di Raisopoli, di Germana e di Pantalia ristaurò, sicché da’nemici non potrannosi espugnare. A queste città tre altre minori intrammezzò, edificandole tutte di pianta; e sono Cratiscara, Quimedaba, e Rumisiana. Siccome poi era sua intenzione di proteggere queste città, e l’Europa intera coll’Istro, copri quel fiume con una catena di forti, de’ quali fra poco parlerò; e sulla riva pose guarnigioni di soldati, i quali impedissero ai Barbari il passo. E fatto questo, considerando come la prudenza umana può essere dagli eventi delusa; e potrebbe accadere che ad onta delle prese misure i nemici passassero, e scorrendo per campagne nude di ripari, traessero in ischiavitù tutti gli abitanti senza distinzione di età, e derubassero ogni sostanza; non avendo per sufficienti alla sicurezza comune i castelli fondati, altri ne costruì sparsi qua e là, onde ogni distretto avesse il
Oltre quanto abbiamo esposto Giustiniano Augusto edificò dai fondamenti il castello Bederiana, e lo fortificò meglio di quello che fosse dianzi. Era presso i Dardani Ulpiana, antica città, le cui mura erano rovinate per modo che non potevano più servire ad alcun uso. Egli ne demolì la massima parte, indi le rifece, ed aggiungendo altri ornamenti ne formò una città, quale di presente veggiamo, e con nome anch’esso latino la chiamò Giustiniana Seconda; lungi da questa, altra pure ne edificò, che dal nome dello zio disse Giustinopoli. Parimente le sdruscite mura di Sardica, di Raisopoli, di Germana e di Pantalia ristaurò, sicchè da’nemici non potrannosi espugnare. A queste città tre altre minori intrammezzò, edificandole tutte di pianta; e sono Cratiscara, Quimedaba, e Rumisiana. Siccome poi era sua intenzione di proteggere queste città, e l’Europa intera coll’Istro, coprì quel fiume con una catena di forti, de’ quali fra poco parlerò; e sulla riva pose guarnigioni di soldati, i quali impedissero ai Barbari il passo. E fatto questo, considerando come la prudenza umana può essere dagli eventi delusa; e potrebbe accadere che ad onta delle prese misure i nemici passassero, e scorrendo per campagne nude di ripari, traessero in ischiavitù tutti gli abitanti senza distinzione di età, e derubassero ogni sostanza; non avendo per sufficienti alla sicurezza comune i castelli fondati, altri ne costruì sparsi qua e là, onde ogni distretto avesse il

Versione delle 18:26, 24 nov 2016

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solutamente dire con maggiore accuratezza le singole cose; ed essendo forza che ogni ragionamento riesca inferiore a città sì ragguardevole.

Oltre quanto abbiamo esposto Giustiniano Augusto edificò dai fondamenti il castello Bederiana, e lo fortificò meglio di quello che fosse dianzi. Era presso i Dardani Ulpiana, antica città, le cui mura erano rovinate per modo che non potevano più servire ad alcun uso. Egli ne demolì la massima parte, indi le rifece, ed aggiungendo altri ornamenti ne formò una città, quale di presente veggiamo, e con nome anch’esso latino la chiamò Giustiniana Seconda; nè lungi da questa, altra pure ne edificò, che dal nome dello zio disse Giustinopoli. Parimente le sdruscite mura di Sardica, di Raisopoli, di Germana e di Pantalia ristaurò, sicchè da’nemici non potrannosi espugnare. A queste città tre altre minori intrammezzò, edificandole tutte di pianta; e sono Cratiscara, Quimedaba, e Rumisiana. Siccome poi era sua intenzione di proteggere queste città, e l’Europa intera coll’Istro, coprì quel fiume con una catena di forti, de’ quali fra poco parlerò; e sulla riva pose guarnigioni di soldati, i quali impedissero ai Barbari il passo. E fatto questo, considerando come la prudenza umana può essere dagli eventi delusa; e potrebbe accadere che ad onta delle prese misure i nemici passassero, e scorrendo per campagne nude di ripari, traessero in ischiavitù tutti gli abitanti senza distinzione di età, e derubassero ogni sostanza; non avendo per sufficienti alla sicurezza comune i castelli fondati, altri ne costruì sparsi qua e là, onde ogni distretto avesse il