Pagina:Manzoni.djvu/153: differenze tra le versioni
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i Il Manzoni stesso temette, del resto, egli modesimo d’esser preso per più cattolico ch’egli veramente |
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ad una donna, alla poetessa piemontese Diodata SaIuzzo Roero, la quale rallegravasi con lui, perch’egli |
ad una donna, alla poetessa piemontese Diodata SaIuzzo Roero, la quale rallegravasi con lui, perch’egli |
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fosse apparso al prete Lamennais di allora a religieux |
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et catholique jusqtfau profond de Fame.» |
et catholique jusqtfau profond de Fame.» Quell’opi |
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scriveva z «Egli e vero che l’evidenza della religione |
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cattolica riempie e domina il miointelletto; io la vedo |
cattolica riempie e domina il miointelletto; io la vedo |
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a capo e in dns di tutte le questioni morali; per tutto |
a capo e in dns di tutte le questioni morali; per tutto |
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Udove e invocata, per tutto donde e esclusa. Le verita stesse che pur si trovano senza la sua scorta, kg |
Udove e invocata, per tutto donde e esclusa. Le verita stesse che pur si trovano senza la sua scorta, kg |
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non mi S(§Il1l) |
non mi S(§Il1l)I’3`lÈlo" intere, fondate, ineoncusse, se non |
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quando sono ricondotto ad essa ed appaiono quel che |
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ai sono, conseguenze della sun dottrina. Un tale convin |
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Versione delle 03:20, 8 mar 2009
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rongì da se medesimo centro quella servitù o contro quell’unzione di linguaggio, per tornare uomo anche col proprio confessore. Si trovano percio con piacere di molte altro lettere, nelle quali il Manzoni scrive al Tosi con molta naturalezza, e si rivela honariamente qual e, senza prendere ad imprestito alcuno stilo gi d’occasione e di convenienza o di obbedienza; che se il Manzoni solcnnente cattolico ci faceva l’effetto di un uomo asñssiato,:noi ci sentiamo in esse inondare da un acre più spirahile che ci rlnfresea e ci rasserena.
i Il Manzoni stesso temette, del resto, egli modesimo d’esser preso per più cattolico ch’egli veramente
non fosse e non si sentisse, e in un momento di
molta, se non ancora di perfetta, sincerità, nei primi
giorni dell’anno 4828, se ne confessare candidamente
ad una donna, alla poetessa piemontese Diodata SaIuzzo Roero, la quale rallegravasi con lui, perch’egli
fosse apparso al prete Lamennais di allora a religieux
et catholique jusqtfau profond de Fame.» Quell’opi
inione lo spaventava come eccessiva, e pero egli le
scriveva z «Egli e vero che l’evidenza della religione
cattolica riempie e domina il miointelletto; io la vedo
a capo e in dns di tutte le questioni morali; per tutto
Udove e invocata, per tutto donde e esclusa. Le verita stesse che pur si trovano senza la sua scorta, kg
non mi S(§Il1l)I’3`lÈlo" intere, fondate, ineoncusse, se non
quando sono ricondotto ad essa ed appaiono quel che
ai sono, conseguenze della sun dottrina. Un tale convin
oimento dee trasparire naturalmente da tutti i miei
scritti, se non fosso nitro, ijet cioeche, scrivendo, si
vorrebbe esser forti e una tale forza non si trova che
È