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convien pensare che non fosse grande nè il pericolo, nè il bisogno, perchè in questo anno si godè buona pace in Roma, nè si sa che l'imperio romano patisse scossa o molestia alcuna in quelle contrade. Che questo novello Augusto Gordiano, per maggiormente procacciarsi l'amore del popolo e delle milizie, usasse loro un gran regalo, come si praticava dai nuovi principi, si ricava dalle monete2084 d'allora, nelle quali è mentovata la prima liberalità di questo Augusto.
<section begin=s1/>convien pensare che non fosse grande nè il pericolo, nè il bisogno, perchè in questo anno si godè buona pace in Roma, nè si sa che l'imperio romano patisse scossa o molestia alcuna in quelle contrade. Che questo novello Augusto Gordiano, per maggiormente procacciarsi l'amore del popolo e delle milizie, usasse loro un gran regalo, come si praticava dai nuovi principi, si ricava dalle monete2084 d'allora, nelle quali è mentovata la prima liberalità di questo Augusto.<section end=s1/>
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<section begin=s2/>{{Anno di|{{Sc|Cristo}} CCXL. Indizione III.|FABIANO papa 5.|GORDIANO III imperadore 3.}}Consoli

SABINO per la seconda volta e VENUSTO.

Questo Sabino console verisimilmente è quello che, dopo la morte dei due Gordiani, propose in senato di eleggere imperadori Pupieno Massimo e Balbino, ed appresso fu creato prefetto di Roma. Quando ciò si ammettesse, dicendo Capitolino2085 ch'egli era della famiglia degli Ulpii, la stessa che quella di Traiano, converrebbe chiamarlo Ulpio Vettio Sabino. Godevasi in Roma una invidiabil2086 tranquillità, quando vennero nuove dall'Africa2087 che s'era fatta ivi un'unione di malcontenti e ribelli contra dell'Augusto Gordiano, e capo di essi era un certo Sabiniano. Colà inviò Gordiano un rinforzo di gente, con cui il governatore della Mauritania, dianzi assediato dai congiurati, talmente ristrinse coloro, che gli obbligò a venire a Cartagine, a dargli legato il lor condottiero Sabiniano e a chieder perdono: il che loro conceduto, si quietò tutto il rumore. Ma il testo di Capitolino alquanto confuso non ci lascia ben discernere come passasse quella faccenda, nè s'accorda con Zosimo2088, quale pretende che il popolo di Cartagine avesse proclamato Imperadore lo stesso Sabiniano, senza che altro si sappia di lui. Da una legge di Gordiano si ricava che in questi tempi era prefetto del pretorio un Domizio.<section end=s2/>

Versione delle 23:28, 4 gen 2011

convien pensare che non fosse grande nè il pericolo, nè il bisogno, perchè in questo anno si godè buona pace in Roma, nè si sa che l'imperio romano patisse scossa o molestia alcuna in quelle contrade. Che questo novello Augusto Gordiano, per maggiormente procacciarsi l'amore del popolo e delle milizie, usasse loro un gran regalo, come si praticava dai nuovi principi, si ricava dalle monete2084 d'allora, nelle quali è mentovata la prima liberalità di questo Augusto.


Anno di Cristo CCXL. Indizione III.
FABIANO papa 5.
GORDIANO III imperadore 3.

Consoli

SABINO per la seconda volta e VENUSTO.

Questo Sabino console verisimilmente è quello che, dopo la morte dei due Gordiani, propose in senato di eleggere imperadori Pupieno Massimo e Balbino, ed appresso fu creato prefetto di Roma. Quando ciò si ammettesse, dicendo Capitolino2085 ch'egli era della famiglia degli Ulpii, la stessa che quella di Traiano, converrebbe chiamarlo Ulpio Vettio Sabino. Godevasi in Roma una invidiabil2086 tranquillità, quando vennero nuove dall'Africa2087 che s'era fatta ivi un'unione di malcontenti e ribelli contra dell'Augusto Gordiano, e capo di essi era un certo Sabiniano. Colà inviò Gordiano un rinforzo di gente, con cui il governatore della Mauritania, dianzi assediato dai congiurati, talmente ristrinse coloro, che gli obbligò a venire a Cartagine, a dargli legato il lor condottiero Sabiniano e a chieder perdono: il che loro conceduto, si quietò tutto il rumore. Ma il testo di Capitolino alquanto confuso non ci lascia ben discernere come passasse quella faccenda, nè s'accorda con Zosimo2088, quale pretende che il popolo di Cartagine avesse proclamato Imperadore lo stesso Sabiniano, senza che altro si sappia di lui. Da una legge di Gordiano si ricava che in questi tempi era prefetto del pretorio un Domizio.