Pagina:Sull'opportunità delle strade ferrate nello Stato Pontificio.djvu/77: differenze tra le versioni

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Si sono fatti saggi di tutte, ma sono stati fatti esperimenti più considerabili su quelle di Monteleone, Gavelli, Popaggi e Tolfa. Quest’ultima, sebbene dia il prodotto più abbondante (che qualche volta nei più belli filoni ha oltrepassato il 60 per %), pure deve ritenersi di qualità inferiore a quelle del Territorio di Spoleto che danno un ferro da non temere confronti. Il prodotto di queste è sempre al disopra del 40 per %. Essendosi attivato un forno fusorio presso la stabilimento di Terni, colla vista specialmente di sperimentare in grande questi minerali, si fuse la miniera della Tolfa unita a quella di Monteleone, onde profittare della buona qualità dell’una e della ricchezza dell’altra, e si ottenne un ottimo ferro. Attualmente queste sono le miniere per le quali ferve il lavoro.</ref> non meno che in quella di Montenerone. <ref>Il Monterone, montagna primitiva, dista di poco dal Castello di Riobbico. sotto il governo di Urbania nella legazione d’Urbino e Pesaro.
Si sono fatti saggi di tutte, ma sono stati fatti esperimenti più considerabili su quelle di Monteleone, Gavelli, Popaggi e Tolfa. Quest’ultima, sebbene dia il prodotto più abbondante (che qualche volta nei più belli filoni ha oltrepassato il 60 per %), pure deve ritenersi di qualità inferiore a quelle del Territorio di Spoleto che danno un ferro da non temere confronti. Il prodotto di queste è sempre al disopra del 40 per %. Essendosi attivato un forno fusorio presso la stabilimento di Terni, colla vista specialmente di sperimentare in grande questi minerali, si fuse la miniera della Tolfa unita a quella di Monteleone, onde profittare della buona qualità dell’una e della ricchezza dell’altra, e si ottenne un ottimo ferro. Attualmente queste sono le miniere per le quali ferve il lavoro.</ref> non meno che in quella di Montenerone. <ref>Il Monterone, montagna primitiva, dista di poco dal Castello di Riobbico. sotto il governo di Urbania nella legazione d’Urbino e Pesaro.
Il monte dell’Eremo costituisce una parte dell’altro suddetto intersecato da una valle al Nord-Ovest del Riobbico, bagnato dal fiume Biscubio.
Il monte dell’Eremo costituisce una parte dell’altro suddetto intersecato da una valle al Nord-Ovest del Riobbico, bagnato dal fiume Biscubio.
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I sig. Nelson e Watson si occupano ora del miglior modo di lavorare simile minerale, e se n’attende il processo.</ref>
I sig. Nelson e Watson si occupano ora del miglior modo di lavorare simile minerale, e se n’attende il processo.</ref>


Eguali ricerche si spingono per il reperimento del fossile, e pareche
Eguali ricerche si spingono per il reperimento del fossile, e pare<span class="SAL">77,2,Silvio Gallio</span>

Versione delle 21:08, 29 lug 2011

1 non meno che in quella di Montenerone. 2

Eguali ricerche si spingono per il reperimento del fossile, e pare77,2,Silvio Gallio

  1. Si sono fatti saggi di tutte, ma sono stati fatti esperimenti più considerabili su quelle di Monteleone, Gavelli, Popaggi e Tolfa. Quest’ultima, sebbene dia il prodotto più abbondante (che qualche volta nei più belli filoni ha oltrepassato il 60 per %), pure deve ritenersi di qualità inferiore a quelle del Territorio di Spoleto che danno un ferro da non temere confronti. Il prodotto di queste è sempre al disopra del 40 per %. Essendosi attivato un forno fusorio presso la stabilimento di Terni, colla vista specialmente di sperimentare in grande questi minerali, si fuse la miniera della Tolfa unita a quella di Monteleone, onde profittare della buona qualità dell’una e della ricchezza dell’altra, e si ottenne un ottimo ferro. Attualmente queste sono le miniere per le quali ferve il lavoro.
  2. Il Monterone, montagna primitiva, dista di poco dal Castello di Riobbico. sotto il governo di Urbania nella legazione d’Urbino e Pesaro. Il monte dell’Eremo costituisce una parte dell’altro suddetto intersecato da una valle al Nord-Ovest del Riobbico, bagnato dal fiume Biscubio. Nell’uno e nell’altro monte esiste il minerale di ferro, e ne fu concessa la privativa escavazione per anni 99 dalla R.C.A. con istrumento del dì 24 luglio 1844 al sig. Vincenzo Patrizj. I diversi tasti eseguiti assicurano l’abbondanza dei filoni in ambedue i monti. Di recente si tentò un saggio di fusione, alla meglio, nell’armeria pontifìcia, e si ottenne una ghisa di prima qualità. Per mancanza di comodi ed anche di artefici, si è mandato una quantità del minerale in Iscozia nelle ferriere del sig. Nelson e Watson, tanto per averne l’analisi chimica, quanto per l’esperimento della fusione. Eseguita l’analisi dal professor Thomson, ha trovato delle cento parti. Materie insolubili 2.28 Perossido di ferro 76.16 Carbonato di calce, 00.94 Materie volatili 20.62 100.00 I sig. Nelson e Watson si occupano ora del miglior modo di lavorare simile minerale, e se n’attende il processo.