Adiecta (1905)/II/XV

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ATTESA


     Son tre giorni che vivo in sulle spine,
son tre notti che veglio, aspetto e spero.
Sento che sovra me passa un mistero
4carico di tempeste e di rovine.

     Dove siete oramai lunghe mattine
in pace date all’operar severo,
giorni sereni senz’alcun pensiero,
8notti liete di voi, Muse divine?

     Ora livido è il cielo e tace il vento
ed in silenzio la natura aspetta
11che il primo lampo accenda il firmamento.

     A me d’intorno la famiglia stretta,
palpitando d’angoscia e di spavento,
14attende lo scrosciar della saetta.