Amor tenuto m'ha di tempo in tempo

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Lorenzo de' Medici

XV secolo Indice:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu Letteratura Sestina III. [Triste coscienza del suo stato amoroso.] Intestazione 30 settembre 2023 100% Da definire

Quel, ch'io amavo giá con piú disio Quanto sia vana ogni speranza nostra (Simioni)
Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime


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sestina iii

[Triste coscienza del suo stato amoroso.]


1

     Amor tenuto m’ha di tempo in tempo
sotto false promesse lunghe e vane,
tanto ch’io son dell’aspettar giá stanco
e de’ suoi falsi inganni oramai certo;
ché della lunga mia aspra fatica
dolor è il prezzo, e vergogna, ira e sdegno.

2

     E quel che piú accresce ogni mio sdegno
è ch’io ho perso il mio giovenil tempo,
né mel può racquistar prezzo o fatica.
Or nostre voluntá quanto sien vane,
se giá ne dubitai, or ne son certo,
e per troppo provarle afflitto e stanco.

3

     Non che altro, del pensar io son giá stanco,
e son venuto a me medesmo a sdegno,
stando del bene in dubbio e del mal certo;
ma la vendetta di chi perde il tempo
è il pentimento delle imprese vane:
vergogna è il frutto poi d’ogni fatica.

4

     Vana è ogni mortal nostra fatica:
ma chi in seguire Amor non è mai stanco,
tirato da lusinghe false e vane,
e come triste ha l’altre cose a sdegno,
piú ch’alcun altro perde l’opra e il tempo,
ed è in error piú manifesto e certo.

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5

     S’io fussi stato, sí com’or son, certo
quanto si spende invan ogni fatica
seguendo Amore, e quant’è perso il tempo,
forse alla impresa pria mi sarei stanco;
ma io ho i lacci e le catene a sdegno
or, quando a sciôrmi l’opere son vane.

6

     Le nostre passion quanto sien vane,
quanto il pianto e ’l dolore è fermo e certo,
e quanto è invano ogni mortale sdegno,
quanto è perduta ogni umana fatica,
mostra quel che a fuggir mai non è stanco,
che ogni cosa ne porta e fura, il tempo.

7

     Passa via il tempo, e le mie opre vane
conoscer fammi, e ch’io son chiaro e certo
di mia fatica e me medesmo ho a sdegno.