Aridosia/Atto primo/Scena quarta

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Atto primo
Scena quarta

../Scena terza ../Scena quinta IncludiIntestazione 26 aprile 2008 75% Teatro

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Lucido solo

Lucido
Egli è ben vero, che non è cosa che faccia più impazzar gli uomini, che l’amore. Tiberio è così savio giovane, quanto sia in questa città, e adesso accecato non vede quello si faccia, perchè nascosamente di villa è venuto, e non si cura che lo sappia suo padre, e tanto è la rabbia di quel vecchio, che io credo lo direderà, s’ei sa che sia venuto, e a che fare, perchè nè maggior misero, nè maggior ipocrito fu mai, e non vuol che Tiberio guardi non che tocchi una donna, e lui d’un santo vantaggio oltre a questo gli ha impegnato sè e gli amici suoi, per far venticinque scudi; e più oltre, n’ha promesso venticinque altri a venti ore, cosa che s’ei non gli ruba, non lo può osservare in alcun modo, e parli di aver pensato ad ogni cosa, quando dice ch’io vi pensi; ma se non fusse Erminio, che mi ha comandato ch’io serva Tiberio, come lui proprio, io entrerei a punto in questo labirinto; per Dio, la cosa torna bene: le fatiche e le brighe tocchino a me, e i piaceri a loro; ma ecco di qua Erminio, che mi ha a fare un cappello, perch’io non ho fatta la sua ambasciata: dirò di averla fatta, e le risposte son tutte ad un modo, che sta bene, e che si raccomanda a lui; ma ei vien parlando; voglio intendere quel ch’ei dice.