Ben mi credea in tutto esser d'Amore

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Bonagiunta Orbicciani

Guido Zaccagnini/Amos Parducci XIII secolo Indice:Rimatori siculo-toscani del Dugento.djvu Duecento Ben mi credea in tutto esser d’Amore Intestazione 16 luglio 2020 25% Da definire

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XI

Credeva di non essere amato; ma ha avuto torto. E n'è lietissimo.

Ben mi credea in tutto esser d’Amore
certamente allungiato;
si m’era fatto selvaggio e stranerò.
Or sento che in erranza era ’l meo core;
5che non m’avia ubliato,
né riguardato il meo coraggio fero.
Poiché servo, m’ha dato, per servire,
a quella, a cui grandire
si può somma piacenza
IO e somma conoscenza;
che tutte gioie di biltate ha vinto,
si come grana vince ogn’altro tinto.
Tant’allegrezza nel meo core abbonda
di si alto servaggio
15che m’ha e tiemmi tutto in suo volere,
che non posa già mai, se non com’onda,
membrando il suo visaggio
ch’ammorza ogn’altro viso e fa sparere
in tal manera che là ’ve ella appare
20nessun la può guardare,
e mettelo in errore.
Tant’è lo suo splendore
che passa il sole, di vertute spera,
e stella e luna ed ogn’altra lumera.
25Amor, lo tempo ch’era senza amanza,
mi sembra in ventate,
ancor vivesse, ch’era senza vita;
ch’a viver senza Amor no è baldanza
né possibilitate
30d’alcun pregio acquistar di gioi’ gradita.

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Onde fallisce troppo oltra misora
qual uom non s’innamora,
ch’Amore ha in sé vertode:
del vile uom face prode,
35s’egli è villano in cortesia lo muta,
di scarso largo a divenir lo aiuta.
Ciascuna guisa d’Amor graziosa,
secondo la natura
che vien da gentil luoco, ha in sé valore,
40come arbore quand’è fruttiferosa.
Qual frutto è più in altura
avanza tutti gli atri di savore.
Onde la gioia mia passa l’ottima,
quant’è più d’alta cima;
45di cui si può dir bene
fontana d’ogni bene;
che di lei sorge ogn ’altro ben terreno,
come acqua viva che mai non vien meno.
Dunque m’allegro certo a gran rasione;
50ch’io mi posso allegrare,
poi sono amato ed amo si altamente.
Anzi servir, mi trovo guiderdone
si soave umiliare
ver’me, per darmi gioia, l’avvinente.
55Però più graziosa è la mia gioia
ca l’aggio senza noia;
che non è costumanza
cosi gran dilettanza
ch’Amore già mai desse a nullo amante.
60Però m’allegro senza simigliante.
Considerando tutto quel eh ’è detto
a quel ch’è a dir rispetto,
è l’ombra, al meo parere;
che non mi par sapere,
65se di sua forma parlare volesse,
che solo un membro laudare compiesse.