Campidojjo

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Giuseppe Gioachino Belli

1830 Indice:Sonetti romaneschi I.djvu sonetti letteratura Campidojjo Intestazione 8 febbraio 2024 100% Da definire

Er Moro de Piazza-Navona Lo sposalizzio de Tuta
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1830

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CAMPIDOJJO.

     Ècchesce ar Campidojjo, indóve Tito
Venné a mmercato tanta ggente abbrea.
Questa se chiama la Rupa Tarpea,
Dove Creopatra bbuttò ggiù er marito.

     Marcurèlio sta llà ttutto vestito
Senza pavura un c.... de tropèa.1
E un giorno, disce er zor abbate Fèa,2
Ch’ha da èsse oro infinamente a un dito.

     E si ttu gguardi er culo der cavallo
E la faccia dell’omo, quarche innizzio
Già vederai de scappà ffora er giallo.

     Quanno è poi tutta d’oro, addio Donizzio:3
Se va a ffà fótte puro er piedistallo,
Chè amanca poco ar giorno der giudizzio.4

10 settembre 1830.

Note

  1. Temporale improvviso e passeggiero. [Ma oggi significa anche “sbornia.„]
  2. Archeologo e Commissario delle Antichità.
  3. [Donizzo, Dionisio.]
  4. Crede il popolo che questa statua equestre di Marco Aurelio contenga in massa dell’oro il quale sotto l’azione dell’atmosfera si vada a poco a poco scoprendo. Sono gli avanzi dell’antica doratura rimasti nelle parti più difese del colosso. Allorchè l’oro sarà tutto in luce, accadrà il giudizio universale.