Candido/capitolo 23

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Candido e Martino arrivano sulle coste d'Inghilterra e ciò che vi vedono

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Voltaire - Candido (1759)
Traduzione dal francese di Anonimo (1882)
Candido e Martino arrivano sulle coste d'Inghilterra e ciò che vi vedono
capitolo 22 capitolo 24

23. Candido e Martino arrivano sulle coste d'Inghilterra e ciò che vi vedono


- Ah Pangloss! Pangloss! ah Martino! Martino ah mia cara Cunegonda! che mondo è questo? dice Candido sul vascello olandese. - Qualche cosa di ben pazzo e di ben abominevole, diceva Martino. - Voi conoscerete forse l’Inghilterra; vi sono là dei pazzi come in Francia? - Là v’è un’altra specie di pazzia, dice Martino: voi sapete che queste due nazioni sono in guerra per alcune staja di terreno nevoso verso il Canada, e ch’essi spendono per questa bella guerra molto più di quanto vale tutto il Canada; il dirvi precisamente se vi sian più pazzi in un paese, o nell’altro, la mia debole cognizione non mel permette: solamente so che in generale le genti che stiamo per vedere sono molto barbare.

Discorrendo così approdarono a Portsmouth; una moltitudine di popolo cuopriva la riva e attentamente osservava un omaccione che stava ginocchioni cogli occhi bendati sul cassero d’una nave da guerra; quattro soldati impostati dirimpetto a lui gli tirarono ciascuno una fucilata a tre palle nel cranio con la maggior placidezza del mondo, e tutta l’assemblea se ne ritornò estremamente soddisfatta. - Che cosa è questa? dice Candido: qual demonio mai esercita per tutto il suo impero? chi era quell’omaccione che han ammazzato in cerimonia?

E gli si risponde: Questo è un ammiraglio. - E perchè ammazzare quest’ammiraglio? - Perchè, gli vien detto, non ha fatto ammazzare della gente abbastanza: ei diede una battaglia navale a un ammiraglio francese e si è saputo che egli non era abbastanza vicino al nemico. - Ma l’ammiraglio francese, dice Candido, era egli egualmente lontano dall’altro? - Senza dubbio, gli si replica, ma in questo paese è bene ammazzare di tempo in tempo un ammiraglio per incoraggiare gli altri.

Candido restò sì stordito e sì commosso da ciò che vedeva e da ciò che udiva, che non volle neppure metter piede a terra, ma pattuì col padrone olandese (non credendolo un ladro come quello di Surinam) per farsi condurre senza dilazione a Venezia.

Il padrone olandese fu lesto in termine di due giorni; si costeggiò la Francia, si passò alle viste di Lisbona e Candido ivi raccapricciò: s’entrò nello stretto, indi nel Mediterraneo e infine si approdò a Venezia. - Sia lodato Iddio, disse Candido abbracciando Martino, qui rivedrò la bella Cunegonda; io conto su Cacambo come su me stesso. Tutto è bene, tutto va bene, tutto va alla meglio che sia possibile.