Ciceruacchio e Don Pirlone/Documenti/XXXIII

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Documento N. XXXIII.1

I. R. COMANDO DELLA FORTEZZA DI FERRARA.

N. 150 B.

Eminenza Reverendissima,

Ringrazio vostra Eminenza reverendissima della lettera scrittami in data d’oggi, N. 2882. Le fattemi comunicazioni, essendo anche esattissime, non possono influire sul caso della guarnigione di questa cittadella, la quale non commise e non commetterà alcun atto ostile contro la città di Ferrara e le truppe che la occupano, che per propria difesa, facendo allora uso di tutti i mezzi che tiene a sua disposizione Debbo riconoscere il Governo di Sua Santità in pacifiche relazioni con il nostro, e le mosse di queste colonne civiche e volontarie, se hanno per iscopo d’impadronirsi di questa [p. 483 modifica]cittadella come effettuate contro il volere del Santo Padre, e perciò deggio rispondere come risposi a voce a sua Eminenza l’arcivescovo, che non posso entrare in trattative riguardo ad una evacuazione o resa di questa fortezza, senza superiori ordini che me lo commettessero, e questa persuasione viene divisa da tutti gli individui sottoposti al mio comando. Il caso nostro è eccezionale da tutti gli altri, ove il popolo si sollevò contro il Governo, e che le misure prese da questo possono avere giustificazioni a me ignote. La guarnigione austriaca di Ferrara non s’immischia in qualunque avvenimento politico sul suolo estero, ove la pose il destino.

Se si desidera di evitare a questa città le conseguenze di un conflitto d’armi, si cessi di lare dimostrazioni ostili, e non si intraprendi (sic) le ostilità, mi si lasci libera la comunicazione a Verona, onde possa ricevere direttive (sic) da chi dipendo. In un caso simile al nostro è un sacro dovere di difendere una fortezza che possiede tutti i mezzi di Carlo. Se si verificò la resa di Comacchio, essa sarà successa per l’impossibilità di resistere per mancanza di mezzi.

Inoltre spero che la staffetta spedita graziosamente per intervento di vostra Eminenza reverendissima a Verona sia colà pervenuta, e che la risposta se la contenesse una disposizione secondo li desiderii che vengono espressi per parte di vostra Eminenza e dalle altre deputazioni che si rivolsero a me, mi perverrà nelle mani, se la fosse stata anche intercettata e letta, ed il non ricevere questa risposta mi dà la chiara certezza che essa conteneva l’ordine di difendere questa fortezza.

Accolga l’Eminenza vostra la solita protesta della più alta stima e considerazione e profondo rispetto.

Ferrara, 31 marzo 1848.
Firmato: Conte Khuen
tenente-colonnello.

All’Eminentissimo sig. Cardinal Legato, Ferrara.


Note

  1. Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 23, Copertina 115.