Compendio della dottrina cristiana/Catechismo breve/Parte terza/Capo III

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Catechismo breve - Parte terza - Capo III

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Capo III.
Del Peccato.


D. Che cosa è il peccato?

R. Il peccato è una trasgressione volontaria della legge di Dio.

D. Di quante sorta è il peccato?

R. Il peccato e di due sorta: peccato originale e peccato attuale.

D. Qual è il peccato originale?

R. Il peccato originale è quello col quale tutti nasciamo e che abbiamo come per eredità dal nostro primo padre Adamo.

D. Nessuna creatura umana fu preservata dal peccato originale?

R. Dal peccato originale fu preservata solamente Maria santissima per singolar privilegio, in riguardo ai meriti del suo divin Figliuolo Gesù Cristo; e perciò si dice Immacolata.

D. Qual è il peccato attuale?

R. Il peccato attuale è quello che [p. 40 modifica]commettiamo noi stessi, dopo che siamo arrivati all’uso della ragione.

D. Di quante sorta è il peccato attuale?

R. Il peccato attuale e di due sorta: mortale e veniale.

D. Qual è il peccato mortale?

R. Il peccato mortale è una trasgressione della legge di Dio, in cosa grave, fatta con piena avvertenza e con deliberata volontà.

D. Perchè questo peccato si chiama mortale?

R. Il peccato grave si chiama mortale perchè dà morte all’anima, cioè la priva della grazia di Dio, che è la sua vita soprannaturale, e rende chi lo commette meritevole dell’inferno.

D. Il peccato mortale quale altro male produce all’anima nostra?

R. Il peccato mortale fa perdere i meriti precedentemente acquistati, ossia ne sospende il valore, e rende l’uomo incapace di fare opere meritorie per la vita eterna e più inchinevole al male.

D. Chi ha perduto la grazia di Dio col peccato mortale, non la può più riacquistare?

R. Chi ha perduto la grazia di Dio col peccato mortale, la può riacquistare col sacramento della confessione o con un atto di contrizione perfetta, unito al proposito, almeno implicito, di confessarsi quanto prima.

D. Qual’è il peccato veniale?

R. Il peccato veniale è quello che non ci priva della grazia di Dio, ma diminuisce in noi il fer[p. 41 modifica]vore della carità, ci dispone al peccato mortale e ci rende meritevoli di pene temporali in questo mondo e nell’altro.

D. Perchè questo peccato si chiama veniale?

R. Questo peccato si chiama veniale, perchè, essendo colpa leggiera, più facilmente ottiene da Dio il perdono.

D. In quanti modi si può peccare?

R. Si può peccare in quattro modi, cioè in pensieri, in parole, in opere ed in omissioni.

D. Come si pecca in pensieri, parole ed opere?

R. Si pecca in pensieri, parole ed opere quando con deliberata volontà si pensano con compiacenza, si desiderano, si dicono, o si commettono cose proibile.

D. Come si pecca di omissione?

R. Si pecca di omissione quando volontariamente si tralasciano cose comandate.

D. Quanti sono i vizi capitali?

R. I vizi capitali sono sette: Superbia, Avarizia, Lussuria, Ira, Gola, Invidia e Accidia.

D. Perchè questi vizi si dicono capitali?

R. Questi vizi si dicono capitali, perchè sono la sorgente degli altri vizi e peccati.

D. Quanti sono i peccati contro lo Spirito Santo?

R. I peccati contro lo Spirito Santo sono sei:

la disperazione della salute; la presunzione di salvarsi senza merito; l’impugnare la verità conosciuta; l’invidia della grazia altrui; l’ostinazione nei peccati; l’impenitenza finale. [p. 42 modifica]

D. Qual è il pensiero che più ci tiene lontani dal peccato?

R. Il pensiero che più ci tiene lontani dal peccato è quello dei Novissimi, cioè delle ultime cose che ci aspettano.

D. Quanti sono i Novissimi?

R. I Novissimi sono quattro: Morte, Giudizio, Inferno e Paradiso.