Completa raccolta di opuscoli osservazioni e notizie diverse contenute nei giornali astro-meteorologici/1790

Da Wikisource.
Nel Giornale dell'Anno 1790

../1789 ../1791 IncludiIntestazione 11 novembre 2020 75% Da definire

1789 1791
[p. 3 modifica]

NEL GIORNALE

DELL’ANNO 1790.

Questo Giornale ebbe principio l’Anno 1773, sicchè il 1790 compie il Ciclo Meteorologico di 18 Anni, col quale ritornano, dopo, in giro i Punti Lunari colle Ecclissi; posponendo solo 11 giorni, ed ott’ore.

A quest’Anno 1790, corrispondono il 1772, è 1754, i quali come si potrà vedere, pur troppo s’accordano dell’abbondanza dell’Acque, i soli due Mesi di Settembre, è di Ottobre restando esenti dalle soverchie Piogge.

Rendesi questo Ciclo sempre più osservabile dall’esperienza di tanti Anni, e del cadente stesso, del quale il solo Inverno si uniformò piuttosto al 1770, diecinovesimo del Ciclo Lunare, il quale pure per il ritorno delle Lune agli stessi giorni dell’Anno, si merita dell’attenzione, come più volte s’è [p. 4 modifica]avvertito, segnatamente nel Giornale 1788, rimanendo così qualche ambiguità, quale si può donare ad oggetto tanto complicato, ed oscuro.



ΤΑVΟLΑ

Delle Misure di varj Paesi.


Nei prossimi Anni s’è parlato della Misura del Passo, e del Piede Veneto. Ora due notizie sono d’aggiungere.

1. Confrontata, dopo il crudo Inverno passato la Misura del Passo, presa all’Arsenale, sul Campione della Pertica di Parigi, e del Piede, che si conservano nella Pubblica Specola di Padova, ed esaminate bene le divisioni di questi pezzi, fu trovato il Passo Veneto circa tre decime di linea maggiore di quello si era valutato avanti del Verno: e risultò infatti, Piedi cinque, Pollici quattro, Linee due, ed otto Decime, della Misura di Parigi; sicchè il Piede di Venezia viene a stare 15416 centesime parti di linea, dalle [p. 5 modifica]quali il Piè del Re è 14400; e però si può valutare piuttosto 1542, che 1541.

2. Sopra tali risultati, furono fabbricati due esatti Campioni del Passo Veneto, uno in Bronzo che sta esposto nell’Atrio dell’Arsenale, coll’opportune divisioni sino all’oncia, ed al dito: l’altro in Ferro, da riporsi ne’ Depositi interni, in una Spranga, che tiene di sopra la Pertica, o Tesa di Parigi, di sotto il Passo Veneto stesso, ma diviso più sottilmente in Pollici, Linee, e Decimali di Linea per mezzo delle traversali, colla Marca del Grado di Termometro, con cui furono campionati ambedue questi modelli.

[p. 6 modifica]

PIOGGE DELL’ANNO 1788

Sono Pollici, Linee, e Decimali del Piè di Parigi.

 
Belluno Brescia Castel Cemeda Chiozza Coneglian Mont.
1788 Franco Feltre Milano Bellun Padova
Genn. 
5. 3,4 4. 5 6. 0,3 5. 5 4. 0,0 4. 4,2 8. 8,3 5. 2,3 5. 9 4. 7,9
Febbraro 
6. 6,9 4. 8 4. 5,0 6 9 3. 7,4 6. 3,1 8. 6,7 6. 6,1 4. 10 2. 11,7
Marzo 
4. 1,9 1. 5 2. 10,9 3 10 1. 4,2 2. 9,2 4. 10,9 1. 10,8 2. 3. 3,3
Aprile 
2. 7,0 0. 2 0. 11,5 1. 5 1. 5,1 2. 7,0 1. 4,2 0. 3,1 1. 5 1. 0,1
Maggio 
3. 4,7 1. 8 0. 3,8 2. 8 1. 1,2 2. 5,7 3. 6,9 1. 5,6 0. 8 1. 3,1
Giugno 
4. 0,1 4. 7 2. 0,5 8. 0 0. 9,5 5 11,1 6. 5,3 4. 3,6 4. 7 2. 7,0
Luglio 
6. 8,3 3. 9 2. 1,8 2. 3 3. 2,6 2. 3,8 6. 0,4 4. 0,6 4. 0 2. 2,2
Agosto 
4. 6,6 5 10 3. 11,2 2. 9 2. 4,4 3. 11,1 3 1,2 4. 3,7 3. 7 2. 1,1
Settembre 
3. 6,1 3. 3 3. 4,5 4. 1 1. 10,9 2. 2,9 4. 2,5 6 2,8 2. 5 2. 9,1
Ottobre 
1. 4,1 0. 8 0. 5,7 1. 3 0. 10,3 0. 7,7 1. 5,5 0. 8,8 0. 3 0. 9,7
Novembre 
1. 3,6 5. 0 3. 3,0 3. 9 3. 5,7 3. 5,3 4. 5,8 1. 6,4 2. 9 3. 2,1
Decembre 
5. 5,2 4. 0 4. 7,2 4. 8 3. 5,7 4. 5,9 7. 6,9 4. 1,2 5. 3 3. 10,7
Somme 
51. 9,9 39 5 34. 5,4 46. 10 27. 7,0 41. 4,5 60. 5,5 40. 7,0 37. 8 30. 7,9
 
[p. 7 modifica]

PIOGGE DELL’ANNO 1788.

Sono Pollici, Linee, e Decimali del Piè di Parigi.

 
1788 Parma Pirano Sacile Schio Tolmezzo Trento Trieste Valdobbiad. Udine Vicenza
Genn. 
2. 7,5 2. 1 3. 11,3 5. 3 7. 1,1 4. 11,0 2. 5,3 9. 2 4. 4,9 5. 7,2
Febbraro 
4. 7,8 2. 8 6. 6,1 7. 3 8. 5,8 4. 3,5 2. 7,3 7. 7 6. 11,2 3. 7,9
Marzo 
2. 3,8 0. 11 5. 5,1 4. 5 4. 7,9 1. 6,3 2. 9,4 4. 2 6. 8,6 5. 2,2
Aprile 
0. 9,0 1. 1 2. 10,9 0. 3 3. 8,7 0. 9,1 0. 5,7 1. 11 3. 2,5 1. 8,3
Maggio 
1. 6,5 0. 4 3. 6,7 1. 7 3. 1,4 1. 2,3 0. 5,9 2. 9 2. 2,0 2. 9,4
Giugno 
2. 1,7 0. 10 5. 7,1 2. 9 4. 1,3 3. 4,8 2. 0,2 4. 8 8. 9,0 2. 2,4
Luglio 
1. 9,9 0. 2 4. 0,0 4. 4 7. 0,2 4. 4,5 1. 2,3 3. 10 3. 11,2 2. 7,8
Agosto 
1. 3,5 1. 6 3. 2,8 2. 1 5. 4,7 5. 6,3 3. 11,5 4. 0 3. 8,2 1. 8,0
Settembre 
5. 3,3 3. 3 3. 10,0 3. 4 4. 0,5 1. 0,6 2. 9,3 2. 11 4. 8,2 8. 5,2
Ottobre 
1. 4,6 1. 7 0. 11,0 1. 7 1. 10,6 0. 3,0 1. 8,9 1. 4 0. 8,0 0. 9,0
Novembre 
3. 2,3 5. 6 4. 2,1 3. 5 1. 7,3 2 10,8 1. 11,9 4. 5 3. 2,7 4. 10,0
Decembre 
3. 1,4 3. 9 4. 11,7 5. 3 7. 0,5 3. 10,0 1. 5,3 6. 8 5. 7,4 5. 5,3
Somme 
32. 2,0 23. 8 40. 0,8 41. 6 58. 2,0 33. 8,2 22. 2,4 53 5 53. 11,9 40. 7,6
 
[p. 8 modifica]

RISULTATI

Di questa Tavola delle Piogge.


I. Mesi generalmente umidi furono il Gennajo, il Febbrajo, ed il Decembre; asciutti dappertutto l’Aprile, ed Ottobre.

II. I Paesi del Piano furono generalmente più asciutti di quelli di Monte: Feltre, Belluno, e quei contorni godettero del beneficio d’abbondanti Piogge anche nei Mesi d’Estate, sicchè ebbero un raccolto di Sorgo Turco tanto copioso da provvedere la Campagna Bassa.

III. Si può notare scarsezza di Piogge nel Friuli, che pure è il Paese delle Piogge, e particolarmente intorno, il seno di Trieste. Le piogge sono portate dai venti; in quest’Anno predominarono i Venti di Levante, e Greco Levante, con gran forza; questi dunque portarono i vapori, e le nuvole, dentro terra; quindi forse Milano esposta a questi Venti, ebbe una misura d’acqua sopra l’Anno comune.

IV. Si vede la gran differenza nella Misura della Pioggia tra Paese, e Paese. Padova [p. 9 modifica]appena fece la metà di Feltre; Trieste, e Pirano quasi un solo terzo.

V. In Generale l’anno inclinò all’asciutto, e la misura dell’acqua resta al di sotto dell’Anno comune, fuori d’un luogo, o due, come Feltre, e Milano.

[p. 10 modifica]

ALTRE OSSERVAZIONI

sopra l’anno 1788.

Barometro in Padova.

Mag. Alt. Min. Alt. Medio
Gennajo 
28. 6, 4 16 27. 9, 3 19 28. 2,0
Febbrajo 
6, 0 7 6, 8 21 0,3
Marzo 
4, 0 31 8, 0 16 27. 10,8
Aprile 
6, 2 9 11, 0 23 28. 1,5
Maggio 
5, 3 23 12, 0 19 2,9
Giugno 
3, 6 20 10, 8 11 1,5
Luglio 
4, 5 2 12, 7 5 2,8
Agosto 
4, 6 4 10, 8 14 2,2
Settembre 
4, 5 7 11, 8 19 2,5
Ottobre 
6, 0 20 10, 8 25 1,7
Novembre 
9, 2 1 12, 0 18 3,4
Decembre 
2, 6 24 5, 6 15 27. 10,4
Medio 
28. 5, 28 27. 9, 35 28. 1,5
[p. 11 modifica]

TERMOMETRO

Caldo Mag. Freddo Mag. Medio
Gennajo 
6, 8 8 4, 5 22 2, 67
Febbrajo 
10, 4 25 2, 5 13 3, 2
Marzo 
13, 4 30 3, 1 6 8, 1
Aprile 
16, 5 22 1, 0 7 10, 1
Maggio 
22, 0 31 7, 3 15 14, 5
Giugno 
24, 8 12 14, 0 27 18, 67
Luglio 
26, 4 12 12, 6 30 21, 47
Agosto 
23, 8 5 11, 8 7 17, 76
Settembre 
23, 0 7 8, 7 28 15, 5
Ottobre 
18, 6 8 1, 6 27 9, 96
Novembre 
9, 4 13 3, 2 26 4, 1
Decembre 
8, 4 7 12, 5 30 0, 9
Medio 
16, 96 1, 97 10, 45


L’Igrometro fu piuttosto all’asciutto: nè pure nel Mese di Febbrajo, che riuscì piovoso assai, discese sotto li gradi 17, ed il Medio dell’Anno è 40, L’Igrometro è quello dell’Accademia di Manheim costruito coi principi del Sig. Retz.

Li giorni che diedero pioggia, e neve, furono 124: 6 in Genn. 15 in Feb. 11 Marzo, 7 Aprile, 9 Maggio, 15 Giugno, 10 Luglio, [p. 12 modifica]8 Agosto, 12 Settemb. 2 Ottob . 6 Novemb. 13 Decemb.

Li giorni che si potessero dir Sereni, soli 82; Nuvolosi affatto 201; gli altri variabili.

Giorni di Vento Forte 72; di Tuono 38, di Nebbia 20. Aurore Boreali 4 si notarono, una li 11 Marzo, una li 23 Maggio, una li 4 Giugno, ed una li 22 Ottobre.

Due giorni si sentì il Terremoto lí 11 Ott. alle 12, e mezza Italiane; e li 20 alle 4 e mezza della notte. Fu questo che rovinò la Terra di Tolmezzo nell’alto Friuli, ed è descritto nei Giornali, e nelle Gazzette. Potrassene dar colpa al gran caldo, ed asciutto, che regnò nei Mesi precedenti! Ma in Tolmezzo nei tre Mesi appunto di Luglio, Agosto, Settembre, fece molta Pioggia, come la Tavola dimostra. Non si potrebbe dunque piuttosto ricorrere a queste acque penetrate nelle viscere della terra che producessero quelle fermentazioni!

Poichè generalmente la State fu asciutta, si risparmiò lo spasimo dei Temporali, e delle Gragnuole. Questo non vuol mica dire che non sia stato nè gragnuole, nè temporali, nè turbini; ma solo, che furono meno [p. 13 modifica]frequenti degli altri anni. Bensì furono annunciate burrasce di mare, per esempio, quella dei 20 Ottob. nel Baltico, che sommerse Isole, non che Bastimenti; in quei giorni s’osservò il Barometro fare dei gran salti senza veder in questi paesi gran moti di tempo; ma risentiva gli sbilancj lontani dell’Atmosfera, come spesso succede.

Circa il Barometro, arrivò a straordinaria altezza ai primi di Novembre; come si può veder nella Tavola, poichè fu a Pollici 28 Lin. 9, e due Decime, ch’è altezza rara in questo clima; nè discese mai sotto i poll. 27, lin. 5,6, quando talora cala mezzo pollice di sotto. Poco dopo quella straordinaria altezza fecesi il Cielo burrascoso: e sempre, ed in ogni cosa gli estremi sono pericolosi, e minacciano vicenda. Curioso fu osservare durante l’Ecclisse Solare dei 4 Giugno calare il Barometro quasi due linee; ne seguì il dopo pranzo impeto di vento, e la sera Aurora Boreale; il giorno dopo in due ore si rialzò due linee, ch’è molto; e ne seguì pure moto di tempo.

Il tenore delle Stagioni in generale fu questo; il Verno riuscì umido sciroccale, senza nevi, nè freddi grandi; la Primavera fu [p. 14 modifica]asciutta; la State calda, ed asciutta; così l’Autunno. L’umidità del Verno coll’asciutto di Primavera fece scarseggiare il frumento; la siccità della State i secondi prodotti; la vendemmia solamente fu abbondante; l’asciutto dell’Autunno giovò infinitamente per conservare, e raccogliere tutte le specie di que’ pochi prodotti ch’erano rimasti dal secco: in pieno fu annata scarsa di tutto, fuori che di vino, l’abbondanza del quale fu tale, che non trovava prezzo, ed era diventato un vero non valore.

Osservabili furono l’estremo caldo della State; e poi l’estremo freddo, che succedette alla fine di Decembre con quel crudele Inverno che afflisse tutta l’Europa. Quanto al caldo, non fu tanto il grado, il quale superò di poco li 26, ed in qualche anno non rimoto si notarono gradi più forti, quanto la continuazione, poichè avendo cominciato nel Maggio, crebbe in Giugno, si esaltò, e fu costante per tutto Luglio, poco bassò in Agosto, ed era sensibile anche nel Settembre. Il Mese di Luglio singolarmente, prendendo il medio, superò l’Anno comune di due gradi per giorno, che sarebbero 62 in tutto il Mese; d’onde risulta dentro le case, nelle [p. 15 modifica]strade, e nelle piazze, particolarmente se sono lastricate di pietra, quel cumulo di calore, e quell’infuocamento che si fa tanto sentire. In questi casi le strade strette della Città si difendono di più dal caldo, essendo difese dal Sole; si sa che Roma, dopo che Nerone, consunta dall’incendio l’ebbe riedificata con strade larghe, patenti, e ritte, era resa quasi inabitabile, e mal sana per il gran caldo che vi si raccoglieva.

Quantunque poi tiepido fosse l’Inverno, e tanto ardente la State, il grado medio dell’Anno risulta minor del comune, che sta poco sotto gli 11 gradi (10,96). Cagione di questo fu il Mese di Decembre, che condusse quell’estremo freddo. Ma questo si dee computare nell’Inverno 1789; e per dirlo in passando, benchè sia stato da noi altrove avvertito, l’Anno Meteorologico si dovrebbe prendere dal Decembre, dando all’Inverno li tre Mesi di Decembre, Gennajo, Febbrajo; alla Primavera Marzo, Aprile, Maggio; all’Estate Giugno Luglio, Agosto; all’Autunno Settembre, Ottobre, Novembre, suddividendo questi spazj in metà, di 45 giorni l’una per formare le 8 stagioni che riconoscevano gli Antichi Osservatori, come si è [p. 16 modifica]fatto vedere nel discorso aggiunto al Giornale 1778.

Di questo freddo molto si è parlato, e si parlerà, perchè fu memorando. Da noi si è data una Cronaca dei gran freddi in uno di questi Giornali, e nella seconda edizione del Saggio Meteorologico. Ci riserviamo a farne la descrizione ad altro anno, o altro luogo. Quì solo avvertiremo potervi esser equivoco sui gradi enunciati diversamente anche in uno stesso paese, mentre dipendono da tante circostanze particolari; costruzione de’ Termometri, materia, montatura, esposizione, vicinanza di fabbriche, ec. che so io! lo stesso è da dirsi degli effetti strani prodotti dal freddo. Morì più d’un milione di pecore, e di bovi nella sola Puglia (qual eccidio per una Provincia!); non è che sieno queste bestie tutte perite dal freddo; morirono di fame, di sete, poichè coperta dalla Neve, e gelata la Terra, non trovavano nè alimento; nè bevanda; e lo stesso in minor proporzione succedette nel Friuli. Il grado del Freddo nel Regno di Napoli non fu che di 6, ai 7 gradi; è vero che questo sta al di sotto del medio di quel clima circa 10 gradi; ma non è freddo che debba uccidere gli animali di [p. 17 modifica]tale specie. Non so cosa pensare dei Pesci, dei quali ne perì quantità secondo la Nota del Sig: Giuseppe Vianello di Chiozza, colla quale termina il suo Giornale di osservazione, e con cui terminerò questo:

Ai primi del corrente Mese (Decembre) incominciarono burrascosi tempi, che continuando cagionarono, massime alla fine del Mese, un gelo, di cui, fuori di quello del 1709, non se ne ha memoria simile. Gelano tutti i Canali della Città (di Chiozza, cosi in Venezia): gela tutta la Laguna sino a Brondolo, con ghiaccio tale che vi camminano sopra le persone senza il menomo timore . Gela, pure la parte della Laguna di Pelestrina, sicchè è tolta la Navigazione a Venezia. Gelano i vicini Fiumi, Brenta, Adige, Pò, su quali si va francamente a piedi, a cavallo, coi carri. Il Taglio della Mira, ove si conservano i Burchj dell’Anguille, che nel 1709 si dice non gelato, agghiacciò in quest’anno per modo che a centinaja perirono le corbe dell’Anguille medesime . Per le Valli pure (le Paludi) s’ebbe considerabilissima quantità di Pesce morto. ma a queste parti il freddo eccedette li 12. gradi, [p. 18 modifica]sempre intendo, della Scala di Reaumur. Gli effetti sulle Piante, ed altri corpi li vedremo altra volta; ma bisognerebbe formare un grosso volume, come fece il Sig. Messier sopra gli effetti del freddo 1776 a Parigi, Opera che può servire d’esemplare per chi ama i dettagli, e che è utile, e dilettevole anche per li Posteri.

Per chi ama le cognizioni meteorologiche, oltre le opere voluminose del P. Cotte, indicate al Lettore, possiamo suggerire il Corpo dell’Effemeridi della Società Meteorologica Palatina, che raccoglie osservazioni da tutta la Terra, e le stampa in grossi volumi ogni anno per la Real munificenza del Serenissimo Palatino Carlo Teodoro fondatore di questa Società. Sono già sette grossi Volumi.

I Volumi della Regia Società di Medicina di Parigi. Le Opere del Sig. de Luc, tanto le sue Ricerche sulle modificazioni dell’atmosfera, libro originale, quanto l’opera più recente intitolata: idées sur la Météorologie, ed altre.