Conforta i popoli italiani allo studio della guerra

Da Wikisource.
Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Corone di sonetti Letteratura Conforta i principi cristiani a muover l’armi contro i Turchi Intestazione 15 maggio 2023 75% Da definire

[p. 159 modifica]

LXVIII

CONFORTA I POPOLI ITALIANI

Allo studio della guerra.

Quando a’ suoi gioghi Italia alma traea
     Barbare torme di pallor dipinte,
     E regie braccia di gran ferri avvinte
     4Scorgeasi a piè la trïonfal Tarpea:
Non pendean pompa dell’Idalia Dea,
     Sul fianco de’ guerrier le spade cinte,
     Ma d’atro sangue ribagnate e tinte
     8Vibrarle in campo ciascun’alma ardea.
Infra ghiacci, infra turbini, infra fuochi
     Spingeano su’ destrier l’aste ferrate,
     11Intenti il mondo a ricoprir d’orrore:
E noi tra danze in giuochi,
     Neghittosi miriam nostra viltate
     14Esser trionfo dell’altrui furore.

[p. 160 modifica]

LXIX

Che a Spagna orgoglio, e colla man possente
     Scemasse a Libia Scipïone impero,
     Che il rozzo Elvezio, e che il Francese altero
     4Del gran Cesare a’ piè fosse dolente:
Che appianasse Pompeo per l’Orïente
     Alle Romane insegne ampio sentiero,
     Che fiaccasse de’ Cimbri al popol fiero
     8Mario le corna a’ nostri danni intente,
A noi che val, se dalla gloria i cori
     Torciamo all’ozio, ed i guerrieri acciari
     11Cingiamo sol per apparire adorni?
Certo le palme, e gl’immortali allori,
     Onde quegli alti Eroi splendono chiari,
     14Ci fan corona di vergogna e scorno.

LXX

Che d’un guerriero al trapassar le voci
     Alzi la plebe, e lo dimostri a dito,
     Gridando: ecco il possente, ecco l’ardito
     4Animo invitto ne’ perigli atroci:
Precorse sullo Scalde i più veloci
     Precorse delle trombe il fiero invito,
     Sull’Istro argine fe’ col sen ferito
     8All’inondar degli Ottoman feroci:
Su, che la nobil fronte or s’incoroni:
     Egli raccolse il sempiterno alloro,
     11Cosperso di bel sangue entro i nemici.
Che altri d’un cavalier così ragioni,
     Fate, Italici cor vostro tesoro,
     14Se no vivrete in servitù mendici.

LXXI

D’Arabe gemme, e di tesor fregiarsi,
     E leggiadre bandir giostre amorose,
     E sembianze scolpir d’Avi famose
     4Sono vanti di piuma al vento sparsi,
Di mattutine trombe al suon destarsi,
     Ed armato vegghiar notti nevose,
     Intrepido affrontar strida orgogliose,
     8E di nemico sangue il sen bagnarsi,
È vera gloria: a così nobil segno
     Degli antichi splendor per farti erede,
     11Volgi, Italia magnanima, i desiri.
Africa, Europa, e d’Orïente il regno
     Furo de’ tuoi maggiori inclite prede,
     14Ciò che ne godi, tu medesma il miri.