Delle strade ferrate italiane e del miglior ordinamento di esse/Appendice e Documenti/Documento 5
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DOCUMENTO N.° V.
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PROSPETTO ECONOMICO GEOGRAFICO-STATISTICO
DELLA
STRADA FERRATA DA SIENA ALLA LEOPOLDA
OSSIA
DELLA STRADA FERRATA CENTRALE TOSCANA
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Prospetto economico.
Basi del calcolo. — Le somme del movimento medio giornaliero dei viaggiatori e delle mercanzie, e quelle mensuali delle bestie, si ebbero tenendo sulla strada per più mesi, tanto di notte che di giorno, dei contatori, debitamente sorvegliati, che tutto registravano.
Il prezzo dei trasporti fu calcolato su quello stabilito nelle tariffe delle strade ferrate Leopolda e Lucchese, in proporzione della lunghezza della linea.
Da queste operazioni si conobbe con tutta certezza, che attualmente transitavano per la via postale per ogni giorno 500 passeggieri; per ogni anno N.° 15,000 bestie grosse, N.° 200,000 bestie piccole, e 150 milioni di libbre di merci.
Tutto questo movimento, valutato come sopra, diede
una entrata lorda di ...... | lire | 1,680,000 |
che, depurata dal 40 per % di spese annuali, in | " | 672,000 |
Restò un’entrata netta di |
lire | 1,008,000 |
Non fu per altro stimato di basare le speranze della rendita della proposta via ferrata prezzando il movimento secondo le accennate tariffe, ma anzi fu creduto dover tenere i calcoli molto più bassi per i seguenti motivi: Primieramente, deve per una parte considerarsi che moltissime sono le merci che le province limitrofe a Siena devono esportare verso le parti settentrionali della Toscana, come grano, olio, lardo, pelli, lane, marmi, terre, coccola, legno di costruzione e da ardere, carboni, maiali ed altri bestiami.
Dall’altra parte la strada ferrata centrale della quale tutte le dette province devono servirsi, scende con insensibile continua pendenza da Siena verso la via Leopolda, per cui le merci che per essa caleranno, potranno muoversi per ragione della loro gravità con leggera forza motrice, lo che equivale a dire senza aumento di spesa e di combustibile, qualunque sia la loro quantità.
Non essendovi aumento di spesa in proporzione dell’aumento della quantità di genere esportabile, ne consegue che si può diminuire il prezzo del suo trasporto, senza pericolo di perdita.
Ma diminuendo assai il prezzo del trasporto del genere, niun altro transito potrà reggere il confronto di quello che offrirà la via ferrata, quindi assorbirà essa a suo profitto ogni movimento delle circostanti province, specialmente riflettendo che essa non ha rivalità di canali, nè di fiumi navigabili; laonde i calcoli furono nuovamente innalzati sopra prezzi molto più bassi di quelli dalle tariffe stabiliti, e così fu ridotto a soli soldi sei per ogni cento libbre il prezzo del trasporto delle merci d’esportazione, ed a mezzo paolo per capo (circa centesimi 28) quello delle bestie piccole, e non ostante si ottenne per entrata annuale la
la somma di | lire | 1,345,416. 13 . 4 |
dalle quali detratte le spese annue in ragione | ||
del 40 per %sull'incasso lordo in . . . | " | 538,166.13. 4 |
restano nette |
lire | 807,250. 00. 0 |
Quali dovendosi dividere sul capitale di milioni dieci, costituiscono un utile annuo di più dell’8 per % non calcolando quell’aumento di moto che lo stabilimento delle strade ferrate ha prodotto ovunque furono introdotte, e che nel caso attuale deve considerarsi indispensabile per la meschinità dei prezzi figurati di trasporto.
Condizioni geografiche e statistiche. — La strada ferrata centrale, internandosi nel centro della Toscana dal Nord al Sud, la divide per la sua lunghezza in due eguali sezioni; per questo le fu assegnato il nome di Centrale, e per questo devono in essa affluire tutte le popolazioni delle province che stanno all’est, al sud, all’ovest della medesima. Niun’altra linea, dopo la Leopolda, potrebbe essere ben collocata quanto questa. Essa giunge alla strada ferrata Leopolda, tagliandola quasi nd centro ad angolo retto, per cui i passeggieri, percorrendola, potranno a piacere dirigersi o sulla diritta a Firenze, o sulla sinistra a Pisa, Lucca e Livorno; così le più grandi dttà toscane si troveranno riunite in un sol gruppo, ed a distanze poco differenti da Siena; condizioni che niun’altra linea che fosse laterale potrebbe realizzare.
Sboccando verso Empoli, si congiungerà colla via pistoiese, che per la nuova strada della Porretta conduce a Bologna, quindi immediatamente per l’alta Italia; e siccome la nostra linea potrà proseguirsi per la Chiana o per la Maremma a piacere, essa diverrà allora la più corta e la più centrale via italiana.
La strada centrale, percorrendo il breve tratto di miglia 33, incontra sei grossi paesi, così uno ogni cinque miglia, senza contare Siena da cui parte, e le quattro grandi città a cui mira.
Ognuno di questi sei paesi tiene un ragguardevole mercato settimanale; così accadono lungo la linea sei mercati per settimana, ossia uno ogni giorno feriale, i quali arrecano un grande movimento nell’interno della linea, che nei precedenti calcoli non si è valutato.
La popolazione che deve necessariamente affluire nella strada centrale è di 330,800 abitanti: qualunque linea parallela ad essa, e che fosse laterale, non potrebbe averne la metà; e siccome la linea Leopolda possiede 405,200 persone, la unione delle due strade fonde insieme una popolazione di 736,000 abitanti, per la qual cosa le due strade si baratteranno un numero grande di trasporti, e l’una influirà sull’aumento della rendita dell’altra, cosicché è nell’interesse della società Leopolda la costruzione della centrale toscana.
Il terreno sul quale deve costruirsi la via, è ricco di ghiaia, materiali e legname da costruzione, nè traversa esso fiumi di entità, per cui non occorrono grandi lavori di ponti.
Recapitolando le condizioni geografiche-statistiche della progettata via ferrata, ne emerge che riunisce in un sol gruppo Firenze, Lucca, Pisa e Livorno a Siena, che è centralissimo per la Toscana; che porgerà la più corta comunicazione coll’alta Italia per Bologna, e potrà continuarsi per le Chiane o le Maremme; che riunisce insieme 736,000 abitanti; che nel suo breve corso lambisce sei grossi paesi.