Di quel mar la bella calma

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Intestazione 4 agosto 2023 75% Da definire

Quale appare Iri celeste Vaghi rai di ciglia ardenti
Questo testo fa parte della raccolta Canzonette di Gabriello Chiabrera


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XXII

Sdegno di B. D. sotto l’allegoria del mare.

Di quel mar la bella calma,
     Miser’alma,
     Che discior ti fe’ da riva,
     Tornerà, non ti diss’io,
     5Ma sì rio,
     Che indi uscir non saprai viva?
Ecco nembi oscuri, e venti,
     Tuoni ardenti
     Contra te sorgono insieme;
     10Rotte son antenne e sarte,
     Vinta è l’arte
     Dentro il mar, che orribil freme.
Quale schermo, quale avanza
     Più speranza?
     15Ed in chi fondarla omai?
     Voi, che scampo dar potete,
     Nascondete,
     Stelle inique, i vostri rai.
Su si sfoghi ogni disdegno
     20In quel Legno,
     Che fidossi all’altrui fede;
     Lo travolga, lo disperga,
     Lo sommerga
     L’empio mar, lo si deprede.
25Per poc’aura di ciel puro
     Fu sicuro
     Di piegar le vele in porto;
     Or che il vince atra procella,
     Chiami quella
     30Aura infida a suo conforto.