Dizionario mitologico ad uso di giovanetti/Mitologia/N

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Najadi 9 ninfe che presedevano alfe fonti ed ai fiu- mi. Gli antichi le 'onoravano con un colto particola- re, come tante divinità, ed offrivano loro in sagriti, zie capre e agnelli, con delle libazioni di vino, di miele e di olio. Per ordinario cpntentavansi di prc m tentare sui loro altari latte, frutti e fiori. Vengono, rappresentate sotto la figura di giovinette leggiadre > appoggiate su di un Urna in atto di versar acqua, « con delle perle, il cui splendore fa risaltare la sem- plicità del loro abbigliamento. Una corona di rose .adorna la loro capellatura inargentata, che ondeggia sulle loro spalle Fig. 52.

Napee, ninfe che presedevano alle praterie, aUf valli ed ai boschi. *

Narciso, figlio di Cefiéo'e della ninfa Liriope. Era, cosi bello che* era amato da' tutte le ninfe; egli pe- ri» non ne ascoltò alcuna. La ninfa Eco 'non poten- do innamorarlo, se ne rammaricò, a 'segno che di- .jeccossi pel dolore. **Quest* apatia di Narciso fu pu- nita dalla dea Nemesi -V Ritornando un giorni dalla caccia, ri mi rossi in una fonte s* iuvagn\ di se stes- so o si lascio consurnare di amore e di desiderio sul margine dt quella fonte - Fu trasformato in un fio- re, che porta to stesso nome. Si strano farnetico lo accompagno fino nell'inferno > ove si specchia nel» le acque dello Stige.

Nauplio, figlio di Nettuno e di Amicone r re i\ [p. 203 modifica]Eubea „ Avendo sposata la bella Olimene, ri ebbe motti figliuoli, tra quali Palamede, uno de' principi greci, che recaronsi ali* assedio di Troja. Palante fu ucciso per gli artifizj di plissé e di altri, capi del" armata. Nauplio se ne irritò a segno che*.cagioni il maggior guasto possibile negli stati 4«' principi gre" cii Dopo la presa di froja, yedendo 1» folta de* vin- citori sbattuta da una violenta burrasca) #ece accen* Sere la notte molti fuochi (Va gli scogli -, «dai quali era circondata la sua isola eoi disegno fU attirarvi i vascelli <Je' Greci, e *3U Vederli ivi naufragare. la ef- fetto i vascelli vennero a rompersi contro quo' scogli j parte de' Greci si annegò; gli altri avendo- a bistento guadagnata la terra, furono' uccisi per ordine di Nati* pfio; ma Ulisse e Diomede > principali autori della morte di Palamede, sai véro nsi dalla di lui vendetta, essendo ' stati gittati in alto mare dalla tempesta. Kaà~ plio ne senù tanta rabbia che si precipitò nel mare.

Nausicae, figliai di Alcinoo, re de 9 Feaci. Sra lina principessa bellissima e pnoito amabile. Un gior- no essendo andata presso un fiume insieme con lesu* donne J>er lavare le sue vesti e i suoi pannimi, vi- de sulla spiaggia Ulisse, il solo che aveva campato dal naufragio. Era eglr cosi diffurmatò dagli spumosi urti del mare che le compagne della principessa fu- rono sorprese da spavento, e presere la fuga. La* «ola Nausicae lo attese senza scommuoversi. Ulisse le parlò da lontano, chiedendole degli abiti onde cuoprirti, e p regoli a di additargli la strada del. la citta. Nausicae richiamò le sue donne, feccgli *

fUre degli abiti, ed ella medesima lo esodasse seco. [p. 204 modifica]al palazzo del re suo padre; ma in avvicinarsi alla città, lo consigliò di distaccarsi da lei, e di seguirla da lungi per prevenire la maldicenza. Giunto egli al palazzo, Nausicaa lo presentò al re. Ella aveva manifestato sentimenti molto favorevoli per Ulisse. Piacesse a Giove, diss* ella, efee lo sposo a me de* stanato avesse le fattezze di questo straniero 5 ch'egli si contentasse di soggiornare in questa itola, e che vi fosse felice ! Dicesi eh* ella sposò Telemaco, $. glie di Ulisse, e che n'ebbe un figlio.

Neleo, figliuole di Creteo e della ninfa Tiro. Discac- ciato dalla Tessaglia da suo fratello Pelia, fu costretto ricoverarsi eolia Laconia, ove fondò la citta di PìIq. Quando si vide bene stabilite, recossi ad Orcomene per isposar £ieri, figliuola di Attfione, dajla quale ebbe dodici fi ghia oli, che accrebbero molto la sua potenza, Superbo di sì numereaa famiglia, osò far la guerra ad Ercole, Collocandosi con Augia contro questo eroe; ma Ercole venne a saccheggiar Pilo, ed uccise Neleo con undici suoi figli. Il giovile gestore solamente fu ri- sparmiato e poste in possesso del regno di sua padre, perchè non aveva voluto unirai agli a^trj auoj fratelli*

Nemea, figlia di Àsepo, o secondo alt,ri, di Giove e della Luna, diede il suo nome ad un,a contrada del pae- se degli Argivi, ov' era una yasU foresta, famosa per il lione ucciso da Ercole. Questo tione di una smisura- ta grandezza devastava la contrada. Ercole, non ancó- ra di sedici anni, assali questo mostro, vuotò il suo turcasso contro questo animale, la cui pelle era, impene- teabile, c rgnpe su di esso la sua clave di ferro; QnaJh Google [p. 205 modifica]aliente dopo molli sforzi riluciti vani, «Serrò il Iìom f lo sbranò con le proprie mani,e con le unghie le icor- ticò, servendoti di poi della medesima pelle per tu* ecudo e vestimento*

Nemei. I giuochi Nemei erano riputati tra i più fa* tnosi giuochi della Grecia, che (ossero instituiti da Er- co le, tlopo che uccise il lione nell a foresta Nemea, ed in memoria della sua vittoria. Altri dicono essere stati istituiti per onorare la memoria del gioyiue Ofelte, ov- vero Archemoro, divorato da un serpente. Qualunque fosse la loro origine, 'egli è certo che furoae celebrati per lungo tempo nella Grecia ogni tre anni. Celebra- vansi a spese degli Argivi nella foresta Nemea ed egli- no stessi n* erano i giudici. Dicesi che giudicavano in a bito di duolo, per contrassegnare la origine di tali giuo- chi. Da principio non vi furono che due soli esercizj, T Equestre ed il Ginnico \ in seguito vi si ammisero le cinque specie di combattimento, come negli altri giuo- chi. I vincitori dapprima andavano coronati di ulivo, ma in seguito, in vece dell' olivo, adoperava!! 1* appio, pianta funebre; questa è la ragione per la quale i giuo- chi Nemei som stati riguardati come giuochi funebri.

Nemesi 9 figlia di Giove e della Notte, e dea della Vendetta.Castigava gli joelleratl,e tutti coloro che abu- savano dei favóri della fortuna..I suoi castighi erano se- veri, ma non eccedevano il punto di giustizia. Non vi «ra persona che potesse salvarsi da* suoi colpi. Compiacevasi di abbassare le teste orgogliose, umiliare coloro che mancavano di moderazione nella prosperità, e quelli che insuperbivano per la loro bellezza, per la forz [p. 206 modifica]dei corpo o pei talenti. Aveva la speciale inspezione suHe offese fatte dai figli ai loro padri. Riceveva i vo- ti segreti per cagion di amor disprezzato o tradito, è Vendicava le amanti infelici per la infedeltà dei lori innamorati. Si rappresenta alata, ed armata di faci e di serpenti con una corena in testa, adorna di un còrno di cervo Fig. 53.

Nereidi figlie di Nereo e di Dori, ninfe del mare.; erano cinquanta, Si rappresentano- giovinette coi capelli intralciati di perle v portate da delfini, tenendo per or- dinario con una mano il tridente di Nettuno,,con V al- tra un delfino- ed alle volte dei rami di corallo i Talora vengono rappre sentate sotto la figura di metà femmina e meta pesci *

Nereo, dio* marino, pio? amico di Nettuno» Era figlia dell' Oceano e di Teti, ed aveva sposata Pori, ovvero Doride, sua sorella, da cui ebbe* cinquanta figliuole no- minate Nereidi ossia? ninfe del mare. Si rappresenta co- me nn vecchio placido- e tranquillo, pieno; dr giustizia 'e di moderazione. Pecitfssimo indovine quaP egli era, predisse a Paride le disgrazie, che il rapimento di Elena dovea cagionare atta sua patria. Indici ad Ercole il luogo ov* erano i pomi d'oro, ch'Euristeo gli aveva or- dinato di andare a cerfcare. Faceva il suo» ordinario.sog- giorno nel mare Egee $ ov' era circondato dalle sue glinole, ohe lo divertivano coi loro* canti e balli *.

Nesso centauro, figlio d'Issione e Sì una nube. *0*ar giorno avendo egli veduto Ercole; e Dejanira. fermati sulla sponda det fiume Eveno, le cui acque rapide era* ao ingrossate dalle piogge., esibì ad Ercole i suoi ser- vigi per portar Dejanira ai di la del 'fiume 1.1/eròe ac~ Google [p. 207 modifica]I

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cettò la esibizione; ma Nesso subite ohe tragittò il ca- ro deposito statogli affidato > tentò-, rapir» Dejanira. Er- cole irritato dalla di lai baldanza, gli scoccò una frec- cia e lo uccise. Il Centauro r morendo, diede a Deja- nira la sua camicia, tinta del proprio sangue, assicu*: ranci ola che desta avrebbe la virtù di conservare in Er- cole T amore per lei, o di richiamarlo, qualora volesse attaccarsi ad altra donna « Questo sangue era in veceu» Veleno che cagionò la morte dell' eroe.

Nestore *tmò dV dodici figliuoli di Neleo e di Cleri. Questo principe non avendo presa alcuna parte nella guerra che suo padre e i suoi fratelli fecero ad Ercole m favore di Augia, rimase spio di tutta la sua fami- glia, e succedette a suo padre nel regna di Pilos, riu- nendo in lui T intiero regno de' Messenj. Egli era mol- to avvanzato in età allora quando recossi all' assedio dj Troja, ove condusse novanta Vascelli. Era il più. vec* chio di tutti gli eroi dell' armata greca. Saviezza, equi* tà, rispetto per gli Dei, urbanità, avvenenza, dolcez** za, eloquenza, attività » valore; tàli erano le qualità di Nestore. Parlava spesso del tempo passetto, e- sempre t lo preferiva al presente. Le principali epoche della sua vita innanzi all' assedio di Troja, sono la guerra de' Pi- li centro gli Elei 5 il combattimento de'Lapiti e de' Centauri 5 la caccia del cignale di Calidone, in cui* egli «ali sopra un albero per evitare il furore del mostro fe- rito *;

Nettuno, figlio di Saturno e di Rcwu Sua madre lo, salvò dal furor di suo padre, siccome ne avea campa- to Giove, dandogli a divorare un «erpo estraneo. Lk

sua educazione fa afidata da sua madre ad alcuni pa- stori di Arcadia. Fatto grande sposi Àmfitrite i figlia del-» r Oceano e di Dori. Invaghitosi di costei, oca potea- do ottenerla 9 invidie un delfino, quale tratti con tanta abilitai questo affare che la indusse ad acconsenti- re alle brame del dio. Gli si attribuisce un gran nu- mera di favorite, dàlie quali fece amarsi trasforman- dosi in rarie guise. Allorché si fece la divisione del regno di Saturno tra lui e i suoi fratelli Giove e Plu- tone, gli spettò per sua porzione l f impero delle acque f delle isole e di tutt' i tuoghi aggiaccati, e Su proda-» mato dio del mare. Fu eg?i insieme con Apollo» di- scacciato dai Cielo per aver voluto cospirare contri» Giove ^ ed allora fu che recaronsi unitamente a pre- I stare il loro ajuto a Laoneedonte per innalzare le mu- ra di Troja; ed rn seguito putft questo re, per aver ricusato pagar loro la convenuta mercede', suscitando un mostro marino che desolò tutta la spiaggia Con- tese con Minerva per sapere a' chi degli due spettava dare il nome alla ciftk di Atene. Con un colpo di tridente fece uscir dalla terra un cavallo, e Mi- nerva fece nascere un ulivo. Questa riportò la vitto- tia, e diade il sue nome ad Atene*. Nettuno sorpre- se e cangiò Ami mone in fonte. Per' ordinario $ rap- presentato sopra un carro in fórma di conchiglia ti- rato da cavalli marini co* t» tridente in mano. Nof*

? 5 Fig. 54r

Ninfe. Questo nome, che ^ella ina- green origine' si- gnifica donna maritata di fretto^ fu attribuito «ad al- cune divinità subalterne, <én'eranb rappresentate sotti» la figura di giovinette. Contar**** mo&e specie il

Google [p. 209 modifica].iftfe. Alcuni abitavano nel tirare e cbiamavansi Oceanidi * ffereidi. Quelle che risedevano ne'fium i, ne fonti o ncWren- ti, nominavansi Najadi. Appirfkvansi Driadi crucile ch# soggiornavano nelle foreste; e le Amadriadi non avevano che ciascuna un sol* albero sotto la loro protezione':, ic Napee regnavano ne' boschetti % e ne 1 prati \ le Oteadi me' monti.