Documenti del monastero di San Salvatore

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Carlo Calisse

1893 Indice:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu Storia/Abbadia San Salvatore Documenti del monastero di San Salvatore Intestazione 14 gennaio 2020 25% Da definire

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DOCUMENTI


del monastero di San Salvatore


sul monte amiata


RIGUARDANTI IL TERRITORIO ROMANO

(secoli viii-xii)



PREFAZIONE.


PP
a parecchio tempo io aveva fra me stesso deliberato di volgere i miei studi a ricercare e ricomporre la storia delle istituzioni, specialmente giuridiche, della regione romana, prendendo le mosse dai tempi di Gregorio Magno, per giungere, grado a grado, sino alla fine del secolo passato. E a questo desiderato lavoro, che però dubito che le mie forze reggano a condurre a fine, avendo potuto ora por mano, ho, per prima cosa, secondo il disegno già formato, preso ad esaminare i documenti medievali, e fra essi le pergamene della badia di S. Salvatore sul monte Amiata, quelle soltanto però scegliendo che abbian relazione col territorio romano. Ma, a poco a poco che questo mio studio andava innanzi, mi è parso che le pergamene stesse avessero importanza storica e giuridica non comune: e perciò, giacendo esse, per la massima parte, [p. 290 modifica]tuttora inedite, risolvetti di pubblicarle1, accompagnandole da osservazioni che valessero a dimostrarne il valore. Non più di questo: perchè, appena me ne sorse l’idea, esclusi subito un commento diflfuso, fondato specialmente sul confronto degli altri documenti contemporanei, non volendo anticipare, sia pure in piccola parte, ciò che dovrà esser materia del molto più ampio lavoro, che a questo di ora ha dato occasione.

Ed io voglio credere che ciò non debba essere senza alcun profitto. Oltre a quello che gli studiosi potranno trarre dalla conoscenza di tali documenti, potrebbe anche, dal piccolo saggio che io ne offro, nascere in taluno, che il possa, il desiderio che si abbia pubblicato un regesto amiatino. La qual cosa sarebbe di somma utilità, essendo assai numerosi i documenti che si conservano dell’antica badia, ed essendo essi, per la storia giuridica e civile, per le notizie filologiche e topografiche, per lo studio delle condizioni economiche e morali del medio evo, tra i più importanti che io abbia mai conosciuto.

Le pergamene amiatine furono tolte alla badia, lor patria, nella soppressione delle corporazioni religiose del 1808. Furono allora trasportate, insieme agli altri documenti raccolti per tutta Toscana, nell’archivio diplomatico di Firenze, dove soprintendeva il Brunetti, che alcune di queste pergamene ha pubblicato nel suo Codice diplomatico toscano2, e di tutte ha fatto un catalogo, che a me è stato guida nelle ricerche eseguite. Nel 1868, per ottimo consiglio del Bonaini, che pensava doversi le antiche memorie conservare nei luoghi lor propri, per decoro di questi e per maggiore occasione e comodità di studio, [p. 291 modifica]le suddette pergamene furono da Firenze restituite a Siena.

E qui sì trovano tuttora, accuratamente tenute, nel regio Archivio di Stato, diretto dal signor cav. Luigi Lisini, che fra tutti, in particolar modo, io ho l’obbligo di ringraziare, per la costante e grande cortesia, colla quale ha agevolato i miei studi.

C. Calisse.           


I.

Anno 736, mese di marzo, in Toscanella.


Falchisi e Pasquale, figli del fu Beninato aldio, si obbligano, verso l’abate ed i monaci del monastero di san Saturnino, a risiedere sopra un fondo del monastero medesimo, colle condizioni con cui vi aveva già risieduto il padre loro, di dover cioè fare alcuni determinati lavori campestri. La durata è perpetua, ma il contratto può aver fine per volontà anche di una sola delle due parti, la quale però in tal caso soggiace al pagamento della pena convenzionale.

Brunetti, Cod. diplom. toscano, par. I, n. 26, p. 487; Troya, Cod. diplom. longobardo. III, 614, n. 502; Campanari, Tuscania e suoi monumenti, par. II, doc. n. iv3.


II.

Anno 739, mese di decembre, in Toscanella.


Rodperto, maestro comacino, vende ad Oportuno i beni da lui posseduti nel vico Diano ed in altri luoghi [p. 292 modifica]del territorio di Toscanella, pel prezzo di trenta soldi d’oro.

Brunetti, op. cit. n. 31, p. 496; Campanari, op. cit. n. v.


III.

Anno 765, mese di marzo, in vico Capomarta.


Vilimondo, figlio di Filirado, vende, pel prezzo di sette tremissi di oro, a Valicano una sua terra posta nel territorio del vico Mariano.

Brunetti, op. cit. n. 63, p. 583.


IV.

Anno 768, mese di gennaio, in Toscanella4.


Ulmone di Viterbo concede al prete Gumperto la chiesa di san Salvatore presso il fiume Marta, perchè vi risieda, la uffici e ne amministri il patrimonio, e si obbliga a mantenervelo in tranquillo possesso, e a non richiedergli altro che un desinare, nel giorno della festa della dedicazione della chiesa.

Brunetti, op. cit. n. 70, p. 603; Troya, op. cit. V, 435, n. 882.


V.

Anno 775, in Foro, presso la chiesa di S. Andrea.


Ranciolo, figlio di Ansiperto di Toscanella ed abitante nel vico Colonnate, vende una vigna, posta nel vico medesimo, a Usingo, abate del monastero di san Salvatore, pel prezzo di tre soldi d’oro.

Brunetti, op. cit. par. II, n. 3, p. 219; Campanari, op. cit. n. VI.

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VI.

Anno 776, mese di giugno, nella corte di S. Q.uirico.


Vendita di beni posti nei casali Fauclano, Atriano ed altri, fra Severico del fu Severo del vico Fauclano da una parte ed Ammone e i figli di questo dall'altra. Fra i te- stimoni si legge : « Signum f manus Gaidiperto, vir honestus, de vico mariano, rogatus testis».

Brunetti, op. cit. par. II, n. 7, p. 226.


VII.

Anno 787, mese di febbraio, nel vico Rofiniano.


Gaidoaldo, figlio di Bonualdo traspadino, abitante nel vico Mariano in territorio di Toscanella, vende al mona- stero di san Salvatore i beni che ha nel detto vico ed altrove, pel prezzo di trenta soldi d'oro.

Brunetti, op. cit. par. II, n. 27, p. 272.


VIII.

Anno 791, mese di agosto, nella corte di Occhini gastaldo.


Cechini gastaldo e suo fratello Boizio cedono a Val- cari di vico Mariano una terra in cambio di altra, che ^ra fra mezzo alle loro proprietà.

Brunetti, op. cit. par. II, n. ^^^ p. 287.


IX.

Anno 793, mese di novembre, in vico Mariano.


Valcari dona al monastero di san Salvatore la parte che a lui spetta, cioè la metà, della chiesa di santo Stefano da lui stesso fondata nel vico Mariano, col patto che debba [p. 294 modifica]egli, finché viva, risiedervi sotto l'obbedienza dell'abate, e goderne, a titolo di usufrutto, i beni che ne formano la dote.

Brunetti, op. cit. par. II, n. 39, p. 297.


X.

Anno 794, mese di maggio, nel vico Foro.


Teosprando, del territorio di Soana, vende i beni che gli appartengono per titolo di successione paterna e materna nei casali Cannole e Staperiano, posti nel territoria di Toscanella e Valentano5. Detti beni sono comprati dal monastero di san Salvatore, pel prezzo di dodici soldi.

Brdinetti, op. cit. par. II, n. 40, p. 299; Campanari, op. cit. n. VII.


XI.

Anno 804? 805? 6, mese di febbraio, in Stagno.


Amicauso, abitante in vico Casale del territorio di Toscanella, vende a Valcari di vico Mariano alcuni beni da lui posseduti in questo vico ed altrove, pel prezzo di quattra soldi di argento monetato.

Brunetti, op. cit. par. II, n. ^4, p. 342.


XII.

Anno 807, mese di marzo, in vico Colonnate.


Amalbino, abitante di Orchia, vende ad Ermirado, del vico di san Martino Colonnate, un'oncia di terra del [p. 295 modifica]casale Cannole in territorio toscanese, pel prezzo di dodici soldi d'argento.

Brunetti, op. cit. par. II, n. 74, p. 3^9; Campanari, op. cit. n. viii.


XIII.

Anno 808, mese di aprile, in Toscanella.


Moriano, abitante in Toscanella, si era obbligato a ri- siedere in una terra del monastero di san Salvatore. Invece la lasciò, e fu perciò chiamato in giudizio per il pagamento della pena convenzionale: ma, non essendo in grado di pagarla, né avendo trovato alcuno che si facesse per lui garante, si pose in servitù del monastero suddetto, per tutto il tempo della sua vita.

Brunetti, op. cit. par. II, n. 77, p. 37^.


XIV.

Anno 808, mese di luglio, in « cagio » Flaviano7.


Garsone, del vico di San Martino Colonnate, chiede ed ottiene da Erminperto, del vico suddetto, che gli sian dati a livello alcuni beni che prima gli aveva venduto, promet- tendo in compenso di lavorare a vantaggio di lui una set- timana per anno, dove Erminperto stesso vorrà, purché non fuori del territorio di Toscanella.

Brunetti, op. cit. par. II, n. 78, p. 378 ; Campanari, op. cit. n. IX.


XV.

Anno 809, mese di maggio, nel vico Colonnate.


Deudede, «omo liber», riceve a livello, coli' obbligo di una giornata di lavoro per settimana, dall' abate del [p. 296 modifica]monastero di san Salvatore, alcuni beni posti nel vico Colon- nate, e già da lui al monastero stesso venduti.

Brunetti, op. cit. par. II, n. 8i, p. 383.


XVI.

Anno 809-811 ? 8, mese di aprile, nella cella di San Colombano.


Amabile, preposto e rettore della cella di San Colom- bano, appartenente al monastero di san Salvatore e posta in territorio di Toscanella, dà in livello a Desiderio, che ne riporta consenso dal padre, alcuni beni posti nel casale Bolomiano e «in terquini finibus marittimis». Per angaria si stabiliscono quattro settimane all'anno di lavoro.

Brunetti, op. cit. par. II, n. 80, p. 381.


XVII.

Anno 812, mese di ottobre, nel vico Colonnate.


Concessione di terre poste nel fondo Figline, fatta, a titolo di livello, dai fratelli Rachiperto ed Autone, di vico Colonnate, ad Aliperto « omo liber nactionis orbetana ». Si pattuisce per angaria il lavoro di ogni quarta settimana del mese.

Brunetti, op. cit. par. II, n. 89, p. 400.


XVIII.

Anno 819, mese di aprile, in Margarita.


L'abate Audoaldo concede in livello, per la pensione annua di sei denari in argento, ai fratelli Rattilmo e Marino [p. 297 modifica]alcuni beni del monastero di san Salvatore, posti nel vico Ulma, in territorio di Soana.

I. In nomine domini nostri Ihesu Christi(«). Imperante domno nostro piissimo perpetuo agosto lodoihcu- 2. s, a deo coronams ma- gnum imperatore, anno deo propìtio imperi eius scxto, 3. adque domno nostro paschali (I) summo puntifici et unibersali pape, 4. in sagratissima beati petrì principi apostulorum sede anno 5. tertio, mense aprile, per inditione duodecima (i),feHciter. Placuitigitur 6. ad- que conbenit inter domnu audualdu, abbas rector mon- 7. asterio beati sancii salbatori sito monte amiate, nec non 8. et rattilmi et marinu germani, omini liberi, ut debeatis vos , ^. predicti resedere in casa sancti salbatori, qui positam est io. in bico ulma, ipsa nostra casa vel res que bos suprascripti iam 11. antea nobis per cartulam benundaste, idest casa cum 12. corte, ortis, bineis, prati (2), silbis, cetiuis, pascuis, aqui- 1 3. s aquarumque ductibus, cul- tum vel incultu, omnia et in 14. omnibus, qualiter superius le- gitur, in integro tradedi 15. ego doranus audualdu abbas bobis qui supra germani ad libellario nomine, 16. ad laborandum, cui- tandum, fruendum et in omnibus meliora- 17. ndum, ad salbam nostra pensione perexolbendum, et debeatis vos 18. predicti pe- rexolberem (>>) nobis qui supra domno audualdo abbas vel 19. ad pò- steris nostri, idest per omnes annu circulum in argentu 20. dinari sex, quali per ipse tempore andaberi, in dei natale: 21. nam nullus alia condicione bobi suprascripti non inponamu, 22. nisi quod su- perius legitur. Et si ego domnu audualdu abbas 23. vel posteris nostri bobis suprascripti germani plus angaria vel pen- 24. sione superinposueremus, aut bos de ipsa casa foris 2$. rexpellere pre- sumseremus, conponere promittimu nos 26. qui supra domnus audualdu abbas vel posteris nostri bobis suprascripti solidos 27. quin- quagenta: et sìmiliter promittimus nos suprascripti 28. germani tibi domno audualdo abbas vel ad posteris vestri, 29. ut si ista omnia non compleberemus qualiter 30. superius legitur, aut de (a) Xpi] Così in tutti i documenti. (b) Così nel testo.

(i) L'indizione usata in questi documenti è del primo di set- tembre. Cf. docC. XXI, XXII, XXIII, XXVT, XXXII, XXXVIII.

(2) Frequentemente si lascia Tultima lettera della parola quando è la stessa che la prima della parola che segue, e talvolta in tal caso le due parole si scrivono unite : p. es. a»[c] o a[c] cartula ; post tradita e postradita; signulm] manus (i[e] ego &c. [p. 298 modifica]ipsa casa vel res exire presum- 31. seremus, nos suprascripti ger- mani [conponamu] («) bobis domno audualdo abbas 32. vel ad posteris vestri solidos quinquagenta. Et si fili- 53. is vestrì ad ipsa ordinatione resedere boluerint, 34. resedea; et. si de ipsa casa exire boluerint, tolla 35. medietate de res mobilia, et bada ubi boluerint. Duobus li- 36. belli inter nos facti sunt. Actum ante ecclesia sancti 37. petri ad margarita, regnu et inditione supra- scripta, feliciter. 38. f Ego audualdus abbas in hunc libellu a me factu manu mea subscripsi. 39. Signum f manus rattilmi qui une libellu scribere rogabit. 40. Signum f manus marino qui et ipse scribere rogabi. 41. f Ego madalpertus rogatus me teste sub- scripsi. 42. Signum f manus gisiprando de cusnanu rogatus testi. 43. † Ego ermiteu me teste subscripsi. 44. f Ego petru clericu rogatus me teste subscripsi. 45. f Scripsi ego filiolu notarius ro- gatus ad suprascripti in eorum pre- 46. sentia, et quam pos tra- dita conplebi et reddedit, feliciter.


XIX.

Anno 821, mese di agosto, in Margarita.


Lampeno, soprannominato Butta, di vico Bairano in territorio di Toscanella, vende al monastero di san Sal- vatore tutti i suoi beni pel prezzo di venti soldi.

I. f In nomine domini nostris Ihesum Christi. Inperante domno nostro piissimo perpetuo agusto lodovvicos, a deo coro- 2. [na]tos (i) magnos imperatore, imperii eius deo propitio anno octavo et pos consolato eius 3. [anno] octavo. Sede loutharius im- perator anno quinto (2) eius filiu, adque domno nos- 4. [tro pascali] (I) summo puntifice et universali pape, in sagratissima beati petri


(a) Scritto sopra la linea.

(i) Le parole e le parti di parole fra parentesi quadre mancano per corrosione della pergamena, e sono state supplite con una copia del documento, di epoca posteriore, pur conservata neirarchivio se- nese. In questa copia sono corretti alcuni degli errori di grammatica e di scrittura che si trovano neiroriginale.

(2) Da ciò si vede che in questi documenti si contano gli anni di Lotario fin dalla sua associazione all'impero, cioè dal luglio 817. [p. 299 modifica]principiìs 5. [apostu]lorum sede anno quinto, mense agusto, indiaione quartadecima, feliciter. Consta me 6. [lampertu] qui super nomen butota bocatur, de vico bairanu, territurio fìnibus tuscanense^ 7. [fìliu quondam] autiperto, in livefam potestatem meam hac die bindedisse et vindedi tivi 8. [domno audjualdo, religioso abas rector mona- sterìi beati sancti salvatori sito monte am- 9. [eade], (*) in integru insuper tota revus mea que a uso bel possedeo et a manus io. [te- neo, un]decunque de res mea mihi pertinere bidetur, in fundo bico quam ca- 11. [sale bairanu] quam vel in casale macranu, fìnibus civis castro baienti vel per aliis casa- 12. [libus custitutas] locas, cum bocavulas suas ad se pertinentes, idest casa mea qui posita 13. [est in suprascripto bico ba]iranu, cum curtes et ortis, vineis, pratis, silvis, cetinis, pascuis, 14. [aquis aquaru]mque ductibus^ cultum vel incultum, deviso vel indeviso, movile vel in- 15. [mo- vile, ìntus] vel foris, omnia et in omnibus in integru, ut diximus, revus mea, que 16. [mihi pertinere] bidetur, tivi qui supra (*>> domno audualdo religiosos abas in finitu et in trasactu 17. [vin- dedimus] seo tradedimus at potestate possedendi, accepto quot a te que inter 18. [nos bono ajnimo conbenit, idest pretiu per suprascripta res solidis nomerò (0 bìginti in finitum et delive- 19. [ratum su]sceptu pretium, quem suscipit ego qui supra predictu binditor da vos emtore meos at 20. [presentes] at solutus, quos me coram testi fateor precipisse, ita ut a hac dies tus qui supra 21. [susceptor emtores m]eus vel posteris successoris bestris aveatis, teneatis, possedeatis in bestris iuris 22. [omnia que] in integru et in perpetuum vindicìs hac defendatis, quit de hanc suprascripta bin- ditionis 23. [facere aut iudi]care bolueritis lìvera in omnibus ex inde aveatis potestate: et, sic non credimus, 24. [si toto tem- pore si] ego qui supra binditor vel meis heredis sit contra bos predictu emtores meu vel posteris bes- 25. [tris de hac supra- scripta vind]itione at me facta agere aut causare presumserìmus, aut av omnis ho- 26. [mine vel de erediis meis an]testare vel defen- dere minime non potucrimus per qualive capitulo, tunc 27. [re- promitto me ego suprascriptus] binditor vel meis heridis tivi qui supra emtorìs meo veli at posteris tuis in duplis [con-] 28. [di- tionibus conponere] promitto tanta suprascripta casa vel revus et aliam tanta in similes loco sub ex[ti-] 29. [matione, quale in die] illa extimatum fueri, cum suum fructu et res eius meliorata. Actu in garmarita (<*) 3a [regnu et indictione suprascripta, feliciter.]


(a) Tutta questa linea manca nella copia suddetta, (b) qs .* e così sempre^ -(e) Nel testo nom. (d) Così nel testo; si legga Margarita [p. 300 modifica]Signu f raanus (*) lamperto vir honestus QÙ binditoris, qui hanc cartula vinditionìs scrivere rogavi. Signu f manus 31. [luponi fìlìu] . . . gano de cl^anu rogatus testis. 32. [Ego immo] rogatus me teste iub»cripsi. Signu f manus grasolfu de petrunianu rogatus testis. 33. [Sigtiu ^ manus agionis] rogatus testi. Scripsi ego filiolu notarius fìliu adeodatu, rogatus a suprascripto bin- 34. [ditore, omnia] co- modo superìus legitur, pos omnium testibus rovorata et tradiu 35. [compievi] et dedi, feliciter.


XX.

Anno 822, mese di ottobre, in vico Pretoriano.


Grossone di Vico cede, colla riserva dell' usufrutto, al monastero di san Salvatore due sue terre, per farvi in una un molino sul fiume Marta e nell* altra una casa.

1. , f In nomine domini dei salbatori nostri lhesu Christi. Imperantibus domini nostri piissimi perpetui agusti lodoichus, a deo c[oro]- (i) 2. nato magnum et pacificum imperatore, anno imperii eius in dei nomine nono, sede loctharium ag[ustum] 3. fìliu eius annos sexto, adquc domno paschali (I) sancissimo ac ter beatissimo et unibersalis papa, [in sa-] 4. cratissima beati petri principis apostolorum in sede anno sexto, mense octubri, inditione 5. prima, feliciter. Re- promisisse et repromitto me ego grosso, filìus bone memorie urso de vicum, 6. propria vona et spontanea boluntate mea et nullius quo- gentem impcrius nisi c[um]- 7. ta mea voluntatem dedi vobis amabili, viro venerabili (e) presbitero et preposito vel in monastaerio 8. domini salbatori sito monte ammiate, ubi domnus audoaldus vir venerabilis abbas esse inbenitur, 9. terrola mea qui posita est in pantanu, fìnibus maritime, ad molinu edifìcandum: io. simul et dedi tibi qui supra W terrola per longu pedes quadragentam et per lato pe^es 1 1. trigenta, super ripa ad casa t'aciendo, una cum aces- sione sua in integrum. Et si ego suprascripto 12. grosso ipsa terrola ad molino vel ad casa faciendo dare distullero 13. quid 5uperius dictum est, in tali tinore dedi ego iam dictu grosso ipsa ter- rola 14. ad molinu edifìcandum vel terrola ad ipsa casa faciendo

' (a) Nel testo m. (b) Nel testo vh. (e) Nel testo vv. (d) Nel testo e».

(i) Le parole o le lettere fra parentesi quadre sono corrose nella pergamena. [p. 301 modifica]siper ripa in plano, 15. at in ipso molino super flubio marta vel in ipsa casa in plano facta habere 16. ego grosso dum advixero medietatem de ipso molino vel de casa usque diebus vi- 17. te mee, pos viro meo decesso abea heredibus meis tam de molino quam et de casa 18. tertia portionem: et si dare distullero quid promisi, aut causare aut super- 19. inpunere quesierimus ego vel meis eredis, aut defendere non potuerimus ipsa mea 20. sorte, tunc promitto me ego grosso vel meis heredìs conponere vòbis qui supra 21. ama- bili, vel in ipso sancto monasterio, argento solidos centum, quia homnia 22. Inter nos sic placuit adque conbeni vona voluntatem : quam promissionis 23. vel hobligationis me cartula conbenentie scriberem rogabi, et ad me vel 24. testibus rovoratus tibi qui supra amabili preposito ad parte monasterii tradedi. 25. Actu in vico preturianu, mense et indictione suprascripta, feliciter. + Ego grosso in an cartula 26. promissioni seo conbenentie et a me facta manu mea subscripsi. (0 27. Signum f manus luponi de mìnotula teste.

Signum + manus placioni germani eius teste. 28. Signum f manus adelmi de vicu teste. Signum f manus lanfredo de suprascriptu bicu teste. 29. Signum f manus tachiperto de pretorianu teste, f Ego li- minosus clericus et notariu ro- 30. gatus ad grossone pos tradì- tam conpievi et dedi.


XXI.

Anno 823, 1° di settembre, in Rofano.


Valprando, figlio di Valperto di Rofano, dona al monastero di san Salvatore molti suoi beni in territorio di Viterbo, Toscanella ed altrove, riserbando a sè facoltà di disporne in vita, ed alla sua madre, qualora gli sopravviva, di averli in usufrutto.

I. f In nomine domini dei salbatoris nostri Ihesu Christi. Im- perantibus domni nostri piissimi perpetui agusti lodoichus a deo co- ronato magnum et pacificum imperatore, anno imperii eius in dei nomine decimo, sede lotharius 2. magnum imperatore filium eius anno septimo, adque domno paschale (I) sanctìssimi ac ter beatissimi et unìversalis papa, in sacratissimi beati petri principis 3. apostolo- rum in sede anno septimo, kal. septembris, ingrediente inditione se- cunda, feliciter. Quisqui homo in hoc seculo positum fuerit, iuxta

(a) Nel testo ss. [p. 302 modifica]tempus facultatis vel opes habire videtur, 4. debeat salubriter tra- ctare adque prudentiore dispartire consiliu ut, dum eius anima de hoc corruptivile corpore fuerit ablata, non iudicentur de neglegen- 5. tia, sed quantulumcumque de bona providentia consoletur. Primis debe in sacris locis conferre vel in senedochio causa pietatis, deinde in fìlios aut parentes ad- 6. que suis subiectis, unde pro modicam et parba substantia non derelinqua scandala aut error crescat, sed integram quam deus diligit pacem, et credimus nec ante tribunal 7. Christi ligata appareat. Ego quidem in dei omnipotenti nomine ego walprandus, filius bone memorie walperto, qui fuit havitator sito rofano, do, dono, cedo, trado, mancipo pro reden- 8. tione anime mee vel parentorum meorum, idest omnis rebus substantie mee, quem abire et possidere visu sum in vico et casale sancti 1 aurenti, casis, corte, ortas, vineis, 9. silvis, cetinìs, pascuis, pratis, cultam et in- cultum, omnia et in omnibus, ipsas rebus in integrum, nisi anteposito sorte de ecclesie mee. Simul dono et cedo res mea quem habeo IO. in casale sancti marcelli in prato longo: simul et res mea quem abeo in vico et casale caligano, locu ubi valle vocatur, seo et res mea quem habeo in casale ka et . . . 11.... vinea quem abeo in casale septìnianu, et sorte mea quem habeo in casale ubi sanctus ubi tabemula vocatur; seo et dono sorte mea de casale aulanu, et sorte mea 12. de gaiolo, qui posita est inter du...: nec non et dono omnes rebus mea quem habeo in muxetula, pratis, terrìturiis, seo et intro cibis tuschcna, casis et corte et in ... . casa mea 1 3. cum corte, orta; simul dono et cedo omnis sorte mea que habeo in casale obeliano, casa sorte mea, vineis et territuriis, cultum et incultum: insimul dono et cedo sorte mea 14. in casale surianu, seo et dono sorte mea in casale ribbianu, cultum et incultum : hec omnia supra- scripta et rebus qualiter superius legitur, una cum pumis et arborìbus et pascuis suis 15. et omnia accessiones in integrum, donabi pro redemptione anime mee vel parentorum meorum, in ecclesia beati sancti salvatoris sito monte amiate, ubi domno 16. audualdu ve- nerabilis abbas et defensor esse invenitur; ipsa vero iam dieta rebus recto ordine kanonice indicando et possedendo. Simul dono et cedo omnis rebus mea 17. que in sunsa vel in finìbus vel territurio bi- terbense habeo, casis, corte, ortas, vineis, pratis, silvis, cetinìs, pascuis, cultum vel incultum, omnia et in omnibus, quantum 18. in finibus vel territurio biterbense habeo, una cum omnis accessione sua in integrum, donavit pro anima mea in monasterio sancti salvatoris mo- nasteri©, qui posita est 19. in loco ubi monte [amiate (*)] vocatur,

(a) Scritto sopra la linea. [p. 303 modifica]una cum pumis et arboribus et pascuis suis, una cura vocabulis suis in ipso sancto monasterìo in integrum donavit, ubi domno audualdu venerabilis abbas esse 20. invenitur, rectos ordine kanonice iu- dicando vel possedendo. Seu dono et cedo sorte mea que habeo in casale paternu, prope laco [cum ipso poio, (*)] casis, corte, ortas, vi- neis, pratìs 21. silvis, pascuis, lerrole eulte et inculle, una cum pumis et arboribus super se habente: ipsa viro rebus inibi abeo qui fuit de Cristina visabia mea, uxore filiolu qui fuit sculdhais(^) 22. bi- sabio meo. Simul et dono orani rebus mea que habe in casale mo- sina et bubita, et sorte mea de ecclesìa sancii basilii, seo et sorte mea de celine mee in gagio flabiano in integrum. 25. Seu et dono et cedo omnis sorte mea que habeo in belilinula et inter martule, casa et vineas, silvis, cetinìs, pascuis, lerrole eulte et inculte, una cum omnis accessione sua, in integrum 24. dono et cedo in mo- nasterio domni salbatori, qui positum est sito monte amiate, ubi domnus audoaldo venerabilis abbas et defensor esse invenitur, re- ctos ordine kannonice 25. indicando vel possedendo. Simul dono et cedo ego suprascripius (0 walprandus pro anima mea omnis rebus mea que abeo in rofanu et in paciicanu, in sasseia et in pirìtula et 26. in vico, simul et sorte mea quem habeo in bocetu, et sorte mea que habeo in vico et casale amena : omnia ipsa sorte mea in inte- grum, nisi sorte mea de ecclesia sancii petri sito 27. rofano, inibi in suprascripta ipsa ecclesia dono et cedo, nisi anteposito prato meo in rofano, in tale viro tinore ut si alipertus vel eius hcredìs dare volueri pro anima mea, si ab 28. hunc loco subtracius fuero, pro ipso prato argento solidos bigenli in ipso monasterio [ut ipso prato habeas alipertus vel eorum heredes (<J)] ubi domnus audoaldus venerabilis abbas et defensor esse invenitur, hec omnia 29. pre- dieta rebus dono in prefalo monasterio sancii salvaioris una cum pumis et arboribus et pascuis suis et accessione sua in integrum, rectos ordine kannonice indicando et possedendo 30. ipse ecclesìe fuluris temporibus: in tale viro tino[re . . .] ego supraseripiu walprandus desposuìt pro anima mea ut, si advixero, omnia et in omnibus rebus mea in mea sii potestate faciendi 31. vel desponendì, vindendi, donandi in mea omnia reserbo potestate ; et hoc volo adque dìspono ut si gìsa genetriee mea super me advixeri, omnia et in omnibus predicia 32. rebus in eius sii potestate ad sub fructuario nomine, et omnia movilia mea in eius sii potestate pro anima mea .et sua dando, et quod dederit firmu et stavile deveas permanire. 33 servis, ancillas, aldii vel aldianes sii liveris et liveres pro anima

(a) Sopra la linea, (b) Nel testo scfd. (e) Nel testo m. (d) Sopra la linea. [p. 304 modifica]mea, pos viro decessi sit liveri et liveras et abipsolutis ab omne vinculis iugum 34. senótutis, ab hoc omnis nostri heredes proheredumque eorum in poftentm petitione dannata, quam in pagina donationis vel despositionis mee, quale superius legitur, scribe- 55* re rogavit, et a me vel testibus roboretor. Actum in rofano, in corte eius, mense et inditione suprascripta, feliciter. Signum -j* manus walprandu vir honestus donatori, qui hunc iudicatu dispositioni pro anima 36. sua scribere rogavit. Signum f manus auzoni de rofano testis.

Signum f manus urso de amena testis. Signum f manus petronì de vico sancti laurentii testis. Ego willo rogatus me teste subscripsi.

Signum f manus 37. leoprando de rofanu testis. 38. Ego liminosus clericus et notarius rogatus ad suprascriptu donatore pos tradita complevit et dedit9.


XXII.

Anno 823, mese di novembre, in vico Mariano.


Transazione fra Immone e Imilfrido, figli di Occini gastaldo, e Valcari, in conseguenza della rescissione, [p. 305 modifica]avvenuta per volontà dell' abate Audoaldo, di un contratto che avean fatto fra loro per la chiesa di santo Stefano in vico Mariano.

I. f Notitia memoraturio facio ego immo, filius bone iticmoric occini gastaldio, quomodo nos coniuQximus nos cum audoaldo abbate 2. monasterio domìni salvatoris monte ammiate, in vicu marìanu, ter- rìturìo tuscanense, ante ecclesiam sancti iohannìs. Sic relegxì 3. ^o immo cartola convenientie quod genitor meus occini gastaldius et boitius facta abuerant cum 4. walcari, de suprascripto vicu ma- rianu, fìlius grigorio, de ecclesia sancti stephani, qui fundata est in suprascriptu bicu 10: 5. alterum relexi ego immo alia brebe quod ego abuit £actas una cum imilfrìdu germano meo cum 6. supra- scriptu walcari et sangari prepositu de suprascripto monasterio et domnulu monachus («) de suprascripta ecclesia sancti stephani, 7. qui fìindatum est in suprascriptu bicu marianu. Et sic dixit iam dictus abbas mihi immoni, quia ego in suprascripta 8. convenientia, quod tu et [imilfridu(*>)] cum suprascriptu prepositus et suprascriptu mona- chus fecisti de iam dieta ecclesia vel de eius pertinen- 9. ti a, quia ego nec consentio, nec non adfirmo nisi ipsa convenentia quod ge- nitor tuus IO. occini fecit cum suprascriptu walcari, ipsa volo quo sic deveat esse sicut ipsa contìnet. Tunc 11. cumvenit ambarum partibus inter immo et occini filius imilfrido nec non et suprascriptu abbate ut ipse bre- 12. ve, quod inter se facte abuerunt, et ipse wadie retradiderunt inter se, et ipse brebi ruppi 13. ego immo et occini et audoaldus abbas cum walcari, et walcari sic dixit: quìa ego tibi im- 14. mo do quot de iam dieta ecclesia tulisti, et ego [tibi in divisione dedit (0], et ego tibi nulla requero, [et si requere vo- lueroW] ec omnia facta [conpunere promitto omnia («)] et pre- sentia cunimun- 15. [dì et?] leoni sculdhais, su coni, adilperto, pulcro, isti de castro viterbo: autarì, autio de rufanu, cristianu 16. de curfinianu, grunsari, gisilpertu, altifrido centinario, tiuntio de fabianu,

(a) Nel testo móh. (b) Sopra la linea, (e) Sopra la linea, (d) Sopra la linea, (e) Sopra la linea, [p. 306 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/314 [p. 307 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/315 [p. 308 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/316 [p. 309 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/317 [p. 310 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/318 [p. 311 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/319 [p. 312 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/320 [p. 313 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/321 [p. 314 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/322 [p. 315 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/323 [p. 316 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/324 [p. 317 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/325 [p. 318 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/326 [p. 319 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/327 [p. 320 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/328 [p. 321 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/329 [p. 322 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/330 [p. 323 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/331 [p. 324 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/332 [p. 325 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/333 [p. 326 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/334 [p. 327 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/335 [p. 328 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/336 [p. 329 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/337 [p. 330 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/338 [p. 331 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/339 [p. 332 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/340 [p. 333 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/341 [p. 334 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/342 [p. 335 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/343 [p. 336 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/344 [p. 337 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/345 [p. 338 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/346 [p. 339 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/347 [p. 340 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/348 [p. 341 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/349 [p. 342 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/350 [p. 343 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/351 [p. 344 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/352 [p. 345 modifica]Pagina:Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu/353



Note

  1. Fino al secolo xii: perchè qui finisce il primo dei tre periodi (il medio evo - la società comunale - la monarchia pontificia), secondo i quali ho pensato di dividere la storia giuridica della regione romana.
  2. Senza pubblicarle di nuovo, ne ho dato il sunto dal n. I al XVII.
  3. Il testo dei documenti amiatini pubblicati dal Campanari è talmente incompleto e scorretto, che essi dovrebbero tenersi per inediti, se non si trovassero in miglior lezione presso il Brunetti ed il Troya.
  4. Brunetti, loc. cit., legge: actum civitate massana. Nella pergamena si ha: actum civitate tuscana.
  5. Brunetti legge « balnei», e si potrebbe pensare a Bagnorea. Ma, meglio osservata, la pergamena dice « baienti »: e infatti il territorio di Valentano, e non già quello di Bagnorea, è a confine con l'altro di Toscanella, in modo che i casali succitati possono sten- dersi sopra ambedue.
  6. Noto con segno di dubbio le due date corrispondenti alle note cronologiche del documento, la prima cioè all'anno quarto dell'impero di Carlomagno, l'altra alla indizione xiii e all'anno de- cimo di Leone III.
  7. Flaviano è anche in altri documenti, p. es. xxi, lin. 22 ; xxv, 13, designato non come vico o casale, ma come «cagio» «igagio» cioè «gau».
  8. Brunetti segna l'anno 809, ma le note cronologiche del documento sono discordi: l'anno ix dell'impero di Carlomagno e il xxviii del regno di Pipino indicano realmente l'anno 809 ; l' indizione iii manda all'anno seguente 810, e l'anno xxxvii del regno di Carlomagno in Italia all'anno 811. Si notano perciò le date con segno di dubbio.
  9. Di questo documento esiste un secondo esemplare che ha molte differenze da quello qui pubblicato. La data, l’actum, i testimoni, il notaio son gli stessi, salvo che dei testimoni manca Leprando di Rofano. Per le prime otto linee i due documenti procedono egualmente concordi, osservando però, che nel secondo sono corretti i più degli errori che riempiono il documento qui sopra trascritto. Dopo le parole «visu sum» della linea 8, l’altro esemplare lascia le linee seguenti fino alla 17, dicendo: «iuxta castrum quod vocatur beterbum, scilicet in sunsa cum ecclesia sancti johannis inibi constructa». E così poi segue secondo le linee 18, 19, 25, 26, 20, 21, 22, 23, con poche varianti e con forma più corretta. Quindi passa subito alla chiusa del documento, come alle linee soprascritte, 34, 35, 36. Di modo che non soltanto manca l’indicazione di molti dei fondi donati, ma ancora tutta la parte del documento che si riferisce alle condizioni colle quali la donazione stessa vien fatta.
        Tutto ciò fa credere che nessuno dei due esemplari sia stato fatto su documento originale, e che anzi questo non sia probabilmente esistito mai. Tal sospetto è confermato dal carattere delle pergamene che sembra di epoca posteriore a quella indicata nel documento, ed anche dal fatto dello straordinario numero di fondi, che sarebbero stati tutti donati da una sola persona in un medesimo giorno. Tuttavia ho posto anche questo documento fra gli altri, sia perchè ne fosse completa la collezione, e sia perchè i luoghi in esso nominati si ripetono spesso in altri documenti.
  10. Per un altro atto fra il gastaldo Occini e Valcari di vico Mariano si veda il documento al n. VIII.