Donne e Uomini della Resistenza/Gaetano Verdelli

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Gaetano Verdelli

Nato a Bologna il 2 agosto 1908, deceduto a Bologna il 13 agosto 1969, fornaio, dirigente comunista.

Iscritto giovanissimo al PCd'I, al quale era passato dal Partito socialista, diresse i comunisti bolognesi nei quartieri Costa e Saragozza della sua città. Nel 1928 Verdelli fu arrestato mentre si trovava a Ferrara. Condannato a 5 anni di carcere dal Tribunale speciale e amnistiato nel 1932, riprese l'attività politica clandestina, affiancato dalla moglie Bruna Amadori. Nella loro casa di Bologna e nel negozio che gestivano a Viserbella, presso Rimini, i Verdelli ospitarono ricercati dalla polizia, prepararono pubblicazioni antifasciste, organizzarono riunioni che, dopo l'armistizio, avrebbero portato alla costituzione della XXVIII Brigata Garibaldi " Gordini ". Nel maggio del 1944 Gaetano Verdelli (nomi di copertura Mario e Nando), fu incaricato dal suo partito di dirigere la Federazione comunista di Ravenna. Trasferitosi a Villa San Martino di Lugo di Romagna, affiancò Arrigo Boldrini nel lavoro di organizzazione delle formazioni combattenti, tanto che dopo la Liberazione gli fu riconosciuto il grado partigiano di maggiore.