Donne e Uomini della Resistenza/Guido Miglioli

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Guido Miglioli

Nato a Casalsigone (Cremona) il 18 maggio 1879, deceduto a Milano il 24 ottobre 1954, avvocato e sindacalista cattolico.

Nato in una famiglia di agricoltori, si era laureato a Parma in Giurisprudenza. Nel marzo del 1919 aveva lanciato a Soresina tra i lavoratori del Cremonese la parola d’ordine: “la terra ai contadini”. Seguirono, all’avvento del fascismo, le persecuzioni che, nel 1926, lo portarono a emigrare clandestinamente in Svizzera, paese che lo vide sempre impegnato contro fascismo e colonialismo. Così in Francia, dove nel 1936 si era trasferito e dove fu arrestato dai tedeschi quando invasero la Repubblica transalpina. Riportato in Italia, Guido Miglioli nel 1941 fu ristretto nel carcere di Bolzano e quindi confinato prima a Lipari e poi a Laveno di Lucania. Tornato libero con la caduta di Mussolini, l’avvocato e sindacalista cattolico, respinto nel 1946 dalle file della Democrazia Cristiana,  continuò la sua battaglia per i diritti dei contadini al fianco dei comunisti. Si impegnò anche nel movimento dei “Partigiani della pace” e, quando entrò in contatto con don Primo Mazzolari , collaborò con la rivista “Adesso” da questi diretta. La vigilia di Natale del 1953 Miglioli accusò i primi sintomi del male che, l’anno dopo, l’avrebbe portato alla morte. I suoi funerali furono seguiti da un’imponente folla di contadini. Guido Miglioli è stato sepolto a Soresina, accanto alla tomba di Giuseppe Paulli, un capolega bianco che nel lontano 1920 era rimasto vittima della reazione agraria.