Edipo re (Sofocle - Romagnoli)/Terzo stasimo

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Terzo stasimo

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Sofocle - Edipo re (430 a.C.)
Traduzione dal greco di Ettore Romagnoli (1926)
Terzo stasimo
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TERZO CANTO INTORNO ALL’ARA


coro
Strofe I
1090Se buon profeta io sono — né sottil me a torto reputo — ,
Alpe del Citerone, tu, per l’Olimpo, ci vedrai dimani
festeggiarti al plenilunio1,
quale madre d’Edipo, quale nutrice e patria,
e con danze onorarti: poiché tu di lieta sorte i signor’nostri gratifichi.
1095E a te grato il voto giunga, Febo re, che i morbi sani.

Antistrofe I
Delle Ninfe longeve, quale, stretta col montivago
Pan, ti die’ vita, o figlio? O fu compagna al talamo del Nume
che partisce ambigui oracoli,
che predilige tutte le contrade selvagge?
1100O al Dio Cillenio2? O a Bacco che soggiorna all’alpi in vetta ti die’ alcuna delle Ninfe
d’Elicona? Ben con esse trastullarsi è suo costume.

  1. [p. 337 modifica]Pag. 77, v. 1092. - Al plenilunio. Le feste in cui erano rappresentate le nuove tragedie avevano luogo a metà del mese di Elafebolione, cioè verso il plenilunio.
  2. [p. 337 modifica]Pag. 77, v. 1100. - Al Dio Cillenio, a Mercurio, nato sul monte Cillene in Arcadia.