Er zor Giuvanni Dàvide

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Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu corone di sonetti letteratura Er zor Giuvanni Dàvide Intestazione 8 dicembre 2022 75% Da definire

La golaccia La sovranezza
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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ER ZOR GIUVANNI DÀVIDE,1

     Io sciò2 a la Valle3 du’ coristi amichi,
Che vvonno ch’anni fa er zor Dàvide era
Un tenorone da venne in galera4
Tutti li galli e li capponi antichi.

     Ma ppe cquanto ho ssentito jjer’a ssera,
Me pare bben de ggiusto che sse dichi5
Ch’è ddiventato un vennitor de fichi,
O un chitarrinettaccio de la fiera.6

     Fa er nasino,7 ha un tantin de raganella,8
Sfiata a ccommido suo, ggnàvola,9 stona,
E sporcìfica er mastro de cappella.

     Quanno la vosce nun ze tiè10 ppiù bbona,
Invesce de cantà la tarantella
Se sta a ccasa e sse disce la corona.

29 ottobre 1834


Note

  1. [Il celebre tenore Giovanni David, nato a Napoli nel 1790, nel 1834 era già in decadenza.]
  2. Ci ho: ho.
  3. Teatro dell’opera buffa.
  4. Vendere in galera: superare.
  5. Si dica.
  6. Fiera dicesi in Roma ad una esposizione di trastulli fanciulleschi sulla pubblica via.
  7. Fa voce nasale.
  8. Rantolo. [Cfr. la nota 12 del sonetto: La bbellezza, 2 nov. 33.]
  9. x[Miagola.]
  10. Non si tiene: [non si ha].
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2.

     Un ladro che sse1 ttrovi, poverello,
Cór laccio ar collo e ’r boja su le spalle,
2 in quer punto j’annassi pe’ le palle
La vojja3 de cantavve4 un ritornello,

     Sarebbe un zuccherino appett’a cquello
Che ccanta adesso da tenore a Vvalle,
Co’ ccerte note sue d’assomijjalle
Ar chiùdese e a l’uprisse5 d’un cancello.

     E llui, che ssa in cusscenza quer che vvale,
E, ppe’ cquanto s’ajjuti a rregolizzia,6
Trema pe’ la staggion de carnovale,

     Co’ cchi jj’arimettesse7 er fiato in bocca
Sce spartirìa8 d’accordo e de ggiustizzia
Li du’ mila scudacci che sse9 scrocca.

10 novembre 1834


Note

  1. Si.
  2. Se.
  3. Gli andasse per le palle la voglia, gli saltasse il ticchio.
  4. Di cantarvi.
  5. Al chiudersi e all’aprirsi.
  6. [Liquirizia. Ma anche in Toscana la gente meno civile dice regolizia, associandoci, come si vede, l'idea di regola.]
  7. Gli rimettesse.
  8. Ci spartirebbe.
  9. Si