Facezie (Poggio Bracciolini)/113

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CXIII. D’una donna pubblica che si lamentava di un torto fattole da un barbiere

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Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
CXIII. D’una donna pubblica che si lamentava di un torto fattole da un barbiere
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CXIII

D’una donna pubblica

che si lamentava di un torto fattole da un barbiere.


Evvi a Firenze magistrato che è proposto ai buoni costumi, detto Officiale di onestà; ed è cura sua di decidere le questioni delle donne pubbliche, e di curare che esse non abbiano molestie nella città. Venne una volta dinanzi ad esso una cortigiana a lamentarsi dell’ingiuria e del danno che le aveva fatto un barbiere, che chiamato nel bagno perchè le radesse le parti inferiori, le fece col rasoio là dentro un taglio tale che per molti giorni non potè introdurvi alcun uomo, e per questo lo accusava di averle dato danno e chiedeva che la compensasse di ciò che non aveva potuto guadagnare.

Si chiede come dovrà essere la sentenza?