Facezie (Poggio Bracciolini)/220

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CCXX. Come una figlia scusò col padre la sua sterilità

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Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
CCXX. Come una figlia scusò col padre la sua sterilità
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CCXX

Come una figlia scusò col padre la sua sterilità.


La moglie di un signore fu, dopo qualche anno di matrimonio, reietta e ripudiata per la sua sterilità. Tornata alla casa del padre, questi segretamente la richiese perchè non avesse fatto ciò che poteva, magari con altre persone, per aver figlioli. Ed ella: “Padre mio, disse, io non ho alcuna colpa di ciò; perchè mi son servita di tutti i camerieri e perfino degli uomini di stalla, per poter concepire, e tutto questo a nulla mi è giovato.” E il padre si dolse della sfortuna della figlia, che non aveva alcuna colpa della sua sterilità.