Farsi ad altrui di gran valore esempio

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Intestazione 21 gennaio 2024 75% Da definire

Come leon, che alle foreste intorno Spesso del Sol la pura luce ed alma
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni morali di Gabriello Chiabrera
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XXV

A D. GIOVANNI MEDICI

La gloria venire dalla virtù.

Farsi ad altrui di gran valore esempio
     Nel Mondo rio con frali membra intorno,
     E di vivace fronda il crine adorno
     Almo passar d’eternitate al tempio,
5Non è leggiera impresa; inclita fama
     In suo cammin da mille mostri ha guerra;
     Ma pur bella virtute alza da terra
     L’Anime grandi, e su nel ciel le chiama.
Altri qui di Teseo vecchie memorie
     10Celebrerebbe, e di Giasone i vanti:
     Io no, che di mia cetra, e di miei canti
     Son tributario alle moderne glorie.
Voce d’onor, che da lontan discende,
     Spesso per nube di bugia s’oscura:
     15Della credenza altrui quella è sicura,
     Che appena sorta da vicin s’intende.
Quinci non tacerò l’alto ardimento
     Del mio felice scopritor del Mondo,
     Che corse i campi di Nettun profondo
     20Su carro fral, cui sospingeva il vento.
Ne chi lasciò per nuovo calle a tergo
     Chiloa, Melinde, e raggirò la prora

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     Oltre il Gange superbo, onde l’Aurora
     Esce col Sol dal luminoso albergo.
25Già non molti sul Tago armati legni
     Predaro Arabia, soggiogaro i Persi,
     Lasciaro in pianto, ed in dolor sommersi
     Sïam, Malacca, e di Narsinga i regni.
Ma dove da lontan men vado errando
     30Per entro l’India? Or non mirò l’Egeo
     L’orgoglio d’Ottoman farsi trofeo
     All’invitta Virtù di Ferdinando?
Ned ei spogliò di piante alpestri monti,
     L’onde ingombrando di spalmate travi;
     35Cadde al folgoreggiar di poche navi
     L’immenso ardir delle nemiche fronti.
Entro l’insegne dell’Eroe Tirreno,
     Nuova Medusa, s’offeriva agli empi;
     Ed oggi, spinto da’ paterni esempi,
     40Cosmo gli colma di terror non meno.
Grande in sull’apparir, non come fiato
     D’Austro, che fischia, indi per via s’avanza,
     Precorre coll’oprar l’altrui speranza,
     E tuona fier per l’Orïente armato.
45A conforto di noi sul tempo oscuro,
     Che all’Italia cosparge ombre ed orrori,
     Di Lucifero in lui sono i fulgori,
     Che nel gran Genitor d’Espero fûro.
E tu sei seco, o tra’ feroci stuoli,
     50Già sul Danubio alle famose imprese,
     Gran Maestro di Marte, in far palese,
     Come l’Uom forte al cieco obblío s’involi.