Filocolo/Libro quarto/26

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Libro quarto - Capitolo 26

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Disse allora la donna: - Assai seguita bene la vostra risposta, là ove di lungo dolore fosse vostra dimanda stata; ben che a cotesto ancora si potrebbe dire, così esser possibile per dimenticanza il dolore breviarsi nelle cose disiderate, ove continuo impedimento si vede da non poterle adempiere, come nelle perdute, ove speranza non mostra di doverle mai riavere. Ma noi ragioniamo quale più si dolea, quando dolendo le vedeste: però, seguendo il proposto caso, giudicheremo che maggior dolore sentiva quella che il suo amante avea perduto sanza speranza di riaverlo, ché, posto che agevole sia perdere cosa impossibile da riavere, nondimeno e’ si suol dire: "Chi bene ama mai non oblia"; ché l’altra, se ben riguardiamo, poteva sperare d’adempiere per inanzi quello che per adietro non avea potuto fornire. E gran mancamento di duoli è la speranza: ella ebbe forza di tenere casta e meno trista lungamente in vita Penolope -.