«Molte volte mi disse quel ribaldo
per cu’ i’ ebbi tanta pena e male,
ched e’ verrebbe ancor tal temporale 4ched i’ avre’ ispesso freddo e caldo.
Ben disse ver, quel conto ho i’ ben saldo;
ma pur l’agio ch’i’ ebb’è tanto e tale,
che tutto quanto il cuor mi ne trasale, 8quand’i’ rimembro, sí ritorna baldo.
Giovane donna non è ma’ oziosa,
sed ella ben al fatto sí ripensa 11per ch’ella sti’ a menar vita gioiosa.
Ma ch’ella pensi a chieder sua dispensa,
sí ch’ella non si truovi soffrattosa, 14quando vecchiezza vien poi che l’adensa.»1
Note
↑[p. 381modifica]son. 154, v. 14. Adesa del ms. e del Parodi non ha senso né rispetta la rima. Forse, «l’agensa» (= l’abbellisce, detto ironicamente), o, con rima irregolare, «l’adenta».