Fiore/CXLIV

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CXLIV

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CXLIV

Bellaccoglienza e la Vecchia.

     Allor Bellaccoglienza piú non tarda.
Immantenente lo specchi’ ebbe in mano,
sí vide il viso suo umile e piano:
4per molte volte nello specchio guarda.
La Vecchia che l’avea presa en sua guarda,
le giura e dice: «Per lo Dio sovrano,
ch’unquanche Isotta, l’amica Tristano,
8.    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    
     Come tu se’, figliuola mia, gentile!
Or convien che tu abbie il mi’ consiglio,
11che cader non potessi in luogo vile.
Se non sai guari, non mi meraviglio,
ché giovan uom non puot’esser sottile,
14chéd’ i’, quanto piú vivo, piú assottiglio».